TERAMO – Investire sulla ricerca nel settore delle zoonosi, sostenere la ricerca finalizzata e dunque essere al fianco dell’Istituto zooprofilattico per questo ma anche per la realizzazione della nnuova sede. Il ministro dela Salute, Beatrice Lorenzin, liquida con due battute, definendo un “contraddittorio formale" i ricorsi amministrativi dei mesi scorsi contro le nomine ai vertici dell’istituto di ricerca di via Campo Boario, e ribadisce: «Io sono il ministro e mi preoccupo del buon funzionamento della struttura e del livello qualitativo dela ricerca».
Facendo tappa al Centro di formazione internazionale (Cifiv) del "Caporale" a Colleatterrato, nel suo tour abruzzese, la Lorenzin ha ribadito il suo apprezzamento per la struttura teramana, ritenendola un riferimento di eccellenza nella lotta nel settore delle zoonosi, prima di raccogliere l’appello del sindao Brucchi a recuperare nei ritardi per la costruzione della nuova sede, attesa ormi da troppo tempo. E’ stato il rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico, a chiedere al ministro il sostegno per la nuova sinergia tra Izs e Facoltà di Agro-Bio-Veterinaria, con l’istituzione di un centro di ricerca unico nel centro-sud Italia, per la ricerca e la tutela nel campo veterinario e dell’alimentazione umana, che prevede la realizzazione da parte dell’ateneo di una grande sala necroscopica e da parte dell’Izs di uno stabulario di ultima generazione, a disposzione di entrambe le strutture.
Il ministro ha chiesto all’Istituto di marciare a velocità in un sistema sistema di ricerca con Oms e Fao e che sia una spinta in più per tutto il sistema della ricerca. E su questo ragionamento, ha accolto con favore la proposta del rettore Luciano D’Amico per la creazione di un centro integrato di sorveglianza sulla salute animale e sicurezza alimentare e i processi agroalimentari sostenibili, creando un trinomio salute, alimentazione e ambiente, che costituirebbe il salto di qualità per le strutture di ricerca teramane. La Lorenzin si è dichiarata favorevole a tutte quelle iniziative che riescano a creare trasferimento tecnologico, a patto che a Teramo si faccia distretto, anche con il ricorso a spin off e start up.