TERAMO – Con una condanna a due anni per maltrattamenti nei confronti del figlio, all’epoca minorenne, il Tribunale di Teramo ha messo la parola fine, almeno in primo grado, ad una vicenda giudiziaria che vedeva imputata una donna teramana, rinviata a giudizio anche per calunnia nei confronti dell’ex marito, da lei accusato di avere consentito che il figlio fosse molestato sessualmente durante alcuni riti satanici.
Le accuse al termine delle indagini si erano rivelate infondate ed il pm Laura Colica, titolare del caso, aveva
archiviato il fascicolo a carico dell’uomo. L’ex moglie, invece, da accusatrice si era ritrovata accusata, finendo a processo sia per calunnia nei confronti dell’ex marito sia per maltrattamenti (di natura psicologica) sui figli. Nel corso delle indagini, infatti, erano emersi diversi contrasti familiari ed i figli della coppia, ad un certo punto, erano stati affidati dal Tribunale dei minori ad una casa famiglia.
Dall’accusa di calunnia l’imputata è stata oggi assolta "perché il fatto non costituisce reato". Per quanto riguarda i maltrattamenti è stata invece condannata ma solo per un capo, quello relativo al figlio (secondo l’accusa in più occasioni offeso e denigrato e invitato ad accusare falsamente il padre) mentre è stata assolta da quello relativo ai maltrattamenti alla figlia, anche lei minorenne all’epoca dei fatti. Nel corso della requisitoria il pm Laura Colica aveva chiesto per la donna una condanna a quattro anni.