TERAMO – E’ pronta la replica del rettore Luciano D’Amico all’intervento del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Fabio Berardini, che ha lanciato un appello a "smettere i guantoni" e a trovare una collaborazione con l’amministrazione comunale. Ecco cosa ha scritto il Rettore nel suo intervento:
«Caro Fabio,
i “guantoni” sono una metafora, una metafora che vuole significare un maggiore impegno e una più forte grinta nell’affrontare i programmi di sviluppo per l’anno appena iniziato. In nessun modo vuole sottintendere un conflitto tra l’Università e il Comune e, ancor meno, tra me e il Sindaco Brucchi, di cui, pur non condividendone a volte le scelte, ho sempre apprezzato l’amore e l’impegno per Teramo. Al contrario, nel pieno rispetto delle volontà espresse dagli Organi di tutti gli Enti, la metafora vuole essere un invito a indossare tutti insieme i “guantoni” per condividere un comune impegno per la nostra Città e il nostro Territorio. Tutto intorno a noi sta evolvendo, gli altri Territori stanno correndo, dobbiamo farlo anche noi se non vogliamo essere ricacciati in una stagnante retroguardia.
Sulla funivia si è detto tanto e io resto della mia idea, ma rispetto la volontà del Comune, la rispetto a tal punto che, d’intesa con il Sindaco Brucchi, la scheda relativa non è stata presentata – unica tra i 77 progetti – al Presidente Renzi in occasione della sua visita in Abruzzo in attesa che il Consiglio comunale di Teramo si pronunciasse. Tuttavia, due considerazioni mi sento di farle.
La prima, la funivia non è un’opera “mirabolante”: Chieti la sta realizzando, L’Aquila ha già uno studio di fattibilità per il collegamento con Roio, Silvi e Roseto hanno già chiesto di realizzarne una. È una infrastruttura innovativa, non inquinante ed economica, verso cui si stanno orientando molte città.
La seconda: basta sottolineare il mio coinvolgimento nel tavolo tecnico adombrando una contrapposizione con il Sindaco Brucchi! La procedura del Masterplan ha ottimamente previsto un tavolo tecnico cui non ha partecipato nessun sindaco, né rappresentanti politici, poiché l’obiettivo era quello di candidare progetti, nell’ambito dei quattro filoni ammessi, da sottoporre a un duplice esame sempre tecnico, della struttura regionale prima, della struttura del Governo centrale poi. Conclusa questa fase l’intero impianto del Masterplan è stato presentato ai sindaci della Regione Abruzzo il 12 gennaio 2016, come potrai verificare consultando il sito della Regione, e solo allora si è aperta la fase di interlocuzione politica che, nel caso di specie, ha portato alla bocciatura del progetto, a dimostrazione che il coinvolgimento c’è stato e ha condotto all’esito che conosciamo. Il Masterplan non è una distribuzione politica, nel senso più alto e nobile del termine, di risorse ai territori e per questo motivo nessun sindaco è stato coinvolto nella fase iniziale, non solo il Sindaco Brucchi.
Da ultimo, mi proponi un confronto con l’Università di Macerata; ti invito a guardare il dettaglio della classifica de Il Sole 24ore, così potrai verificare che sulle variabili dipendenti solo dall’Ateneo, abbiamo speso abbiamo valori simili (Stage, Mobilità internazionale, Qualità della produzione scientifica, Voto degli studenti), in alcune abbiamo valori migliori (Sostenibilità, Efficacia), mentre perdiamo sulle variabili che dipendono anche dal Territorio (Attrattività, Dispersione). A dimostrazione dell’assunto che ho più volte ripetuto, da ultimo nella Conferenza stampa di fine anno e nell’incontro con la stampa di ieri: sono i Territori che competono non le singole Istituzioni, e per questo, rinnovo la piena disponibilità dell’Università di Teramo, oltre che mia personale, a collaborare e fare gioco di squadra, con il Sindaco Brucchi anzitutto».
Luciano D’Amico