Padre e figlio deceduti, è polemica sulla sottovalutazione del caso

CROGNALETO – La morte di Mario e Mattia Marinelli, padre e figlio, pesa come un macigno sulla cocienza di chi non è stato in grado di garantire loro i servizi minimi essenziali, come l’energia elettrica, in posti già in grave difficoltà come la montagna. Ma anche su quella di chi ha sottovalutato l’allarme dato dalla famiglia. La polemica, per il momento attutita dalla dignità della famiglia che piange due morti  in casa, è destinata a montare, giustamente, affinchè i faccia chiarezza su quanto accaduto. Padre e figlio di Poggio Umbricchio non erano usciti per procurarsi viveri come detto in un primo momento (anzi le fonti ufficiali avevano detto "per l’acquisto di una pizza») benì per procurarsi benzina per il generatore. Ed erano dispersi da martedì pomeriggio, non dal pomeriggio di venerdì, quando le fonti ufficiali ne hanno dato notizia. 

Salvo un secondo figlio. 
Martedì erano usciti in tre, Mario e i due figli Mattia e Ivan. In macchina per raggiungere un distributore lungo la statale 80. La macchina si è bloccata nella neve e Ivan è andato avanti per cercare aiuto verso Poggio Umbricchio. Il padre e il fratello non ce l’hanno fatta a percorrere a ritroso i circa quattro chilometri che avevano percorso e sono morti assiderati a poca distanza l’uno dall’altro.

Allarme sottovalutato. Da casa hanno cercato aiuto con il telefono dicendo cosa accadeva e che Mario e Mattia non erano rientrati: nulla si è mosso, se non all’indomani quando l’emergenza neve esplosa in tutta la sua gravità ha fatto prendere coscienza della tragedia e sono scattate le ricerche che, ufficializzate giovedì pomeriggio, hanno purtroppo portato alla tragica scoperta dei cadaveri di padre e figlio questa mattina. Morti che adesso gridano vendetta.