TERAMO – La ricostruzione verrà in aiuto del Comune di Teramo per la messa in sicurezza delle scuole cittadine. E’ quanto ha riportato da Roma, dall’incontro con il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, il sindaco Maurizio Brucchi, che ha chiarito alcuni aspetti della situazione scuole nel corso dell’incontro tenuto in serata con le forze economiche e sociali della città, all’Università di Teramo.
«La programmazione di nuove scuole – ha detto il primo cittadino – può essere fatta sulle inagibilità. Noi ne abbiamo sei – 3 "C" e 3 "E" – e questo è il plafond che possiamo utilizzare per avere nuove scuole. Quindi possiamo vederci finanziate una scuola allo stadio di Piano d’Accio, una parte, non il 100 per cento, del Polo D’Alessandro e un terzo istituto nell’area dell’ex stadio Comunale e/o zone limitrofe».
Polo Stadio Bonolis Piano d’Accio. Per quanto si è detto, allo stadio Bonolis, dove gli spazi pronti hanno bisogno soltanto di investimenti interni per realizzare le aule e quanto serve (cifra ipotizzabile attorno ai 2 milioni di euro oltre all’affitto mensile da corrispondere al gestore attuale, la società del’imprenditore Sabatino Cantagalli): «Questa struttura è comunale – ha detto Brucchi -, ovvero lo tornerà ad essere tra 20 anni ma il Comune potrebbe sempre pensare di riprendersela prima. Ci garantirebe una prima stuttura di circa 750-800 posti. Per quali scuole? Lo vedremo, non è che renderemo la scuola del centro storico e la sposteremo laggiù, anche perchè chi iscrive i bambini sono i genitori… Ci sarà una distribuzione fisiologica».
Polo della D’Alessandro. E’ finanziato il Polo della D’Alessandro, non al 100% ma «ad una percentuale – ha detto Brucchi – che vedremo in base a come decideranno, per il resto abbiamo l’impegno della Regione Abruzzo che verrà finaziato».
Polo veccho stadio. La terza stuttura sorgerebbe in prossimità del vecchio stadio e/o aree limitrofe (vedasi anche zona San Giuseppe), ma su questo l’intervento del consigliere regionale Paolo Gatti ha precisato che sarebbe meglio individuare entrambe le zone, vecchio Comunale e San Giuseppe per una capienza ottimale per un polo scolastico.
«Non riusciremo a coprire tutti i posti per i 5.600 ragazzi delle scuole materne, elementari e medie del nostro territorio – ha detto Brucchi – con queste tre soluzioni. Ma è chiaro che dopo aver completato le valutazioni di vulnerabilità, dovremo fare delle scelte: il mio compito è quello di preparare tutte le varie opzioni e aprire la discussione con tutte le parti interessate, secondo una programmazione che viene sancita da regole stabilite non da me. Ribadisco che non è mia volontà di spostare tutte le scuole via dal centro storico. E’ vero però che se si vogliono scuole sicure, probabilmente di alcune scuole in futuro dovremo fare a meno: perchè se l’obiettivo è miglioramento/adeguamento, cioè portare possibilmente le scuole a 1, è possibile che a 1 qualche scuola non ci arrivi. E siccome poi la scelta toccherà a noi sindaci, ci dovremo confrontare su questo».