TERAMO – L’ex direttore generale dell’Istituto zooprofilattico, Fernando Arnolfo, è stato condannato dalla Corte dei conti a rifondere 100mila euro all’Istituto come quantificazione del danno erariale per mancati incassi delle prestazioni veterinarie fornite ai liberi pofessioniti abruzzesi. La contestazione iniziale era di oltre un milion di euro. Arnolfo, che ha guidato l’Izs dall’agosto 2012 al dicembre 2015, era stato chiamato in causa dal consiglio di amministrazione e dalla procura contabile assieme al suo precedessore, l’ex direttore Vincenzo Caporale (che aveva diretto l’istituto dal 1990): l’azione risarcitoria nei confronti di quest’ultimo – assistitto dai legali Sandro e Raffaele Pelillo di Teramo – è stata rigettata, in quanto al direttore quale figura tecnica. come era quella ricoperta da Caporale, non poteva ascriversi la responsabilità di fissare le tariffe di costo per le prestazioni scientifiche. Secondo la Corte dei conti, si era creata intanto una disarità di trattamento tra veterinari di Abruzzo e Molise, che non pagavano le analisi effettuate dall’Istituto e quelli delle altre regioni, dove vige un tariffario stabilito. La stesura di un listino, secondo le previsioni di legge, sarebbe spettato agli organi di gestione, come le Regioni Abruzzo e Molise o all’allora commissario regionale straordinario oppure, secondo quanto stabilito adesso dai giudici contabili con la loro interpretazione, anche alla figura di un direttore generale come appunto Arnolfo.
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