TERAMO – Anci Abruzzo accanto ai Comuni per le emergenze determinate da neve e sisma: «Mi preme dire che
questa mobilitazione sicuramente continuerà nei prossimi giorni e mesi – dice il presidente Anci Abruzzo, Luciano Lapenna -: non ci fermeremo davanti alla sordità del Governo e del Parlamento anche se, diciamolo subito, alcuni segnali positivi ci sono, come l’ordinanza di Protezione civile che sarà pubblicata nelle prossime ore e che comincia a dettagliare i percorsi necessari, per enti locali e privati, che dovranno portare alle richieste di risarcimento danni».
Lapenna parla così in un incontro con i giornalisti, a Teramo, promosso per fare conoscere alla stampa documenti e
prime indicazioni dopo una settimana di audizioni in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati di sindaci abruzzesi e Anci che il 2 marzo parteciperà alla manifestazione a Roma per chiedere la modifica del decreto terremoto.
«Fa piacere anche aver ascoltato dal presidente del consiglio Gentiloni, che è prossimo un decreto legge sulla viabilità minore – ha aggiunto Lapenna – perché accanto ai danni del patrimonio edilizio e scolastico uno dei problemi più seri che viviamo adesso è proprio quello delle strade comunali».
Nel relazionare sulle audizioni in commissione il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ha ribadito la contrarietà del
territorio ad un decreto che «non dà risposte e che non permetterà al territorio di rialzarsi».
Il sindaco di Guardiagrele, Simone Dal Pozzo, ha detto di avere parlato in commissione ambiente non solo della necessità di ristori per il black-out elettrico subito ma anche della «grande responsabilità dell’Enel» nel non «aver portato avanti campagne di investimenti sulle infrastrutture, un fatto che ha penalizzato in maniera quasi esclusiva la regione Abruzzo».
Altri temi affrontati in commissione, quello della sicurezza delle scuole ed in particolare della valutazione dell’indice di vulnerabilità sismica, sulla quale i sindaci vorrebbero indicazioni univoche, della diga di Campotosto, sulla quale il primo cittadino di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, ha chiesto all’Anci di farsi promotore di un tavolo tecnico. «Nel tavolo con la Prefettura di L’Aquila per la prima volta abbiamo visto le carte – ha detto – e abbiamo appreso che la struttura ha un certificato del Genio civile pari a 6.2. Stanno lavorando per portarlo a 6,4, noi abbiamo chiesto che arrivasse almeno a 7».