TERAMO – Che fine hanno fatto i 650mila euro del piano antenne incassati dal Comune di Teramo? Lo chiede l’ex assessore Rudy Di Stefano che ricorda come quella somma fosse vincolata alle manutenzioni, come sancito dalla commissione consiliare e votato dal consiglio comunale. «I canoni delle stazini radiobase dovevano essere destinati a opere di investimento che sono le manutenzioni – dice Di Stefano – ma non se ne sa niente. E questa fu una delle ultime discussioni con il sindaco, fu l’ultima goccia che fece traboccare il vaso». L?ex assessore non si tira indietro nel dire la sua sul nuovo rimpastino: «Non scendo nel populismo della giunta a 8 o a 9. Grave è che in questo preciso momento storico si allarghi la giunta a 9 assessori. Perchè non è questione, come dice uno dei capi bastione, di mille euro in più o in meno, ma è anche vero che il Comune non deve avere problemi per acquistare u na lampadina…». Futuro In perà, il suo ex gruppo consiliare, si rafforza? «Per me questo è incommentabile. Eravamo partiti con certi obiettivi di etica, morale, politica: se per etica poi si intendeva solo quando prendeva una multa per divieto di sosta Rudy Di Stefano allora va bene… Noi intendevamo ben altro e cioè che chi si candidava a consigliere andava a fare il consigliere comunale e dovava lavorare per la città. Le aspirazioni personali sono anche legittime, però venivano dopo».
Il rimpasto non piace anche ad alcuni consiglieri di maggioranza, sono diversi i mugugni: «Su questo ho la mia idea. Sono sempre gli stessi cnsiglieri, ma io dico citando don Abbondio che se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare… Sono semre gli stessi che però alla fine per senso di responsabilità, dicono, confermano la fiducia alla giunta. Io mi chiedo, per questo senso di responsabilità, intendiamo continuare ad andare avanti con questo sciacallaggio, perchè è sciacallaggio appellarsi al terremoto per giustificare questo rimpaasto, oppure per senso di responsabilità non sarebbe meglio porre fine a questo mnodo di fare?».