TERAMO – Altra trasferta romana per il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che domani sarà nuovamente a Roma, al Senato, insieme ai sindaci delle 4 regioni coinvolte dal sisma, per il dibattito in aula sul decreto terremoto. «Questo decreto è uscito insufficiente dal Governo, migliorato alla Camera grazie all’intervento dei nostri onorevoli, adesso approda al Senato. Noi – ha detto il primo cittadino – abbiamo presentato tutta una serie di emendamenti, sia direttamente che tramite l’Anci, con attenzione incentrata sulla zona franca e su tutta una serie di provvedimenti che riguardano i comuni ma di fatto si ripercuoteranno su tutto il territorio. Noi avremo minori entrate per quanto riguarda tutto il sistema delle tasse comunali: Imu, Tasi, Tari. Abbiamo superato le 1.100 ordinanze, 1.100 nuclei famigliari che non pagheranno queste tasse e noi avremo minori introiti: questo metterà in difficoltà il Comune che dovrà continuare a garantire i servizi essenziali. C’è il problema dei soldi che arriveranno dalle donazioni, che senza una particolare disposizione non potranno essere utilizzati, il problema dello sforamento dell’ex patto di stabilità. Una serie di provvedimenti che possono e devono essere inseriti in questo decreto perché si può migliorare. Il Governo – ha concluso il sindaco Brucchi – non lo vuole modificare. Modificarlo è possibile, e deve essere migliorato subito con questi emendamenti, in particolare la zona franca. Intanto domani torniamo a Roma, abbiamo appuntamento con il presidente Silvio Lai che è il relatore del provvedimento, e cercheremo di convincere i senatori che questo territorio ha bisogno di aiuto, che quello che è stato fatto non è sufficiente».
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