Le contaminazioni dell'acqua del Gran Sasso finiscono sui tavoli delle procure VIDEO

TERAMO – Con un esposto alle Procure di Teramo e L’Aquila, oltre che alla Corte dei Conti, il Forum H2O e la stazione ornitologica abruzzese chiedono di far luce sugli ultimi episodi di contaminazione delle acque captate dai pozzetti che insistono nell’area dei Laboratori e delle gallerie autostradali.
Ad illustrarne i contenuti Augusto De Sanctis, che sottolinea come l’accesso agli atti effettuato dalle associazioni abbia fatto emergere gravi inadempienze, omissioni e irregolarità e come le migliaia di tonnellate di sostanze pericolose espongano il sistema a rischi troppo elevati. «Innanzitutto va sottolineata l’irregolarità delle captazioni – dichiara De Sanctis – che come ammesso dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla stessa Asl non rispettano le previsioni di legge in quanto le sostanze stoccate sono troppo vicine ai punti di prelievo. Tanto che Lolli ha annunciato nuovi lavori per nuovi punti di captazione più lontani. Ma non è questa la soluzione complessiva fa adottare».
De Sanctis punta il dito contro le criticità riscontrate nel monitoraggio dell’acqua, con il primo utile effettuato dall’Arta il 30 agosto quando lo sversamento si era verificato il 24, sulla discordanza degli esiti degli accertamenti effettuati dalla Ruzzo, che non ha mai rilevato il diclorometano, a differenza dell’Arta e dello stesso Infn, sulla scarsa se non nulla informazione di quanto avvenuto. Questo nonostante a novembre-dicembre fosse stato rilevato anche il cloroformio. Valori sempre inferiori ai limiti di legge per quel che concerne le acque potabili ma superiori ai limiti previsti per le acque sotterranee.
Sotto accusa anche il mancato funzionamento dello spettrometro dei laboratori all’epoca dell’episodio di contaminazione e l’assenza di comunicazioni alla Prefettura dell’Aquila e alla popolazione di quanto avvenuto.
«Il piano di emergenza esterno dei laboratori del Gran Sasso – dichiara De Sanctis – prevede precisi obblighi di comunicazione per qualsiasi problema ma nulla è stato comunicato alla Prefettura dell’Aquila e alla cittadinanza».
Tra le numerosi questione sollevate anche quella dell’efficacia dei lavori di messa in sicurezza svolti in passato e la incompatibilità di alcuni esperimenti con il contesto ambientale.