TERAMO – Non poteva esserci migliore riapertura per il Laboratorio di arte contemporanea L’Arca, in largo San Matteo, ieri, con la ‘vernice’ della mostra dell’artista teramano Romolo Bosi, "Déjà vu, opere 2013-2017". Il valore dell’esposizione di Bosi (che resterà aperta fino al prossimo 7 maggio), è testimoniato dalle presenze all’apertura e dagli apprezzamenti della critica.
La mostra comprende oggetti di uso comune – come un retino o dei teli da cantiere – decontestualizzati sulla tela, che diventano riflessioni sull’atto del vedere e impegnano il fruitore ad una maggiore interazione con l’opera. Le opere della mostra "Déjà vu" sono state realizzate negli ultimissimi anni, in particolare tra il 2013 e il 2017 e testimoniano, con l’utilizzo di materiali diversi, l’interesse di Romolo Bosi per la storia dell’arte contemporanea e segnatamente per alcuni maestri del ‘900 italiano. Questo allestimento ha inoltre una particolarità, che è frutto dello spirito di iniziativa dell’artista e del suo interpretare il momento e la contemporaneità fino in fondo: è stato infatti possibile realizzarlo grazie al crowfunding e in particolare utilizzando la nota piattaforma Produzioni dal basso. E’ questo è aspetto significativo per un artista la cui abituale modalità di raccolta fondi con i quali organizzare eventi sia stata ispirata a prassi classiche.
Chi è Romolo Bosi. Romolo Bosi, classe 1936, ha svolto negli anni, dopo la maturità artistica, l’attività di insegnante di disegno e storia dell’arte e di educazione artistica nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Ha collaborato con le scuole nelle attività di aggiornamento dei docenti e con le istituzioni della città in qualità di esperto di didattica museale. Ha svolto anche attività espositive a Teramo, nella provincia e nella città di Ancona. Sue mostre personali sono state tenute in particolare nello spazio espositivo di via Nicola Palma, nella Pinacoteca Civica di Teramo in Endospazi. Le opere della mostra "Déjà vu" sono state realizzate per la prima volta negli ultimi anni prevalentemente con l’utilizzo di materiali diversi ispirandosi alla storia dell’arte contemporanea e ad alcuni maestri del ‘900 italiano.