TERAMO – (jacopodifrancesco) Netto e inatteso passo indietro. Questo ha detto la sfida con la Reggiana, persa dal Teramo negli ultimi minuti per un errore in uscita di Narciso, ma comunque figlia di un secondo tempo senza idee e a tratti senza muscoli. Tuttavia i risultati di giornata lasciano la situazione quasi invariata, le sconfitte di Mantova, Fano e Forlì lasciano aperto il discorso salvezza diretta, ma ora la sfida di sabato contro i forlivesi diventa più che decisiva.
4-4-1-1 a sorpresa per Ugolotti, che lascia fuori Sansovini e inserisce Baccolo a supporto di Barbuti; Scipioni sull’esterno rileva Karkalis. Menichini conferma il suo classico 4-3-3.
Avvio lento In apertura di gara si può notare il maggior possesso dei granata, ma nient’altro: gli errori in fase d’impostazione della linea difensiva chiamano Narciso al primo intervento importante, il pressing alto dei biancorossi invece non sortisce alcun effetto. Le imprecisioni individuali impediscono alla manovra del Diavolo di essere continua e propositiva, anzi creano spazi per la ripartenze emiliane.
La fascia sinistra costantemente bloccata non aiuta, e la gara, troppo spesso interrotta da errori di misura e contrasti duri, non offre assolutamente emozioni, il Teramo sale solo grazie a piazzati che comunque non pagano dividendi.
Mossa Fratangelo Nella ripresa il tema tattico cambia nettamente, e sembra poter cambiare anche il Teramo: decisivo in questo senso l’innesto di Fratangelo, che crea superiorità numerica e fa guadagnare metri ad ogni giocata. Nonostante il possesso comunque manca lo spunto, l’ultimo passaggio sulla trequarti: i brividi arrivano da Di Paolantonio – dai 30 metri – e da un fendente di Fratangelo che trova ben pronto l’ex Narduzzo.
Da qui in poi, però, il Diavolo si spegna, le tre partite in sette giorni si fanno sentire. Negli ultimi venti minuti ci sono due grandi occasioni per la Reggiana, poi l’uscita sciagurata di un finora salvifico Narciso regala all’altro ex Guidone la palla dello 0-1.
Ugolotti si gioca anche la carta Sansovini – pochi minuti nella gamba per l’ex Pescara – ma nonostante i tanti lanci arriva solo una spizzata di Caidi che Narduzzo è bravo ad allontanare.
Un’occasione persa, ma nell’ottica della rincorsa salvezza questa sconfitta può starci. Ora testa al Forlì, consapevoli che la quota salvezza può e deve essere raggiunta senza miracoli, ma ritrovando corsa e consapevolezza, soprattutto a livello individuale.
Teramo Calcio: (4-4-1-1) Narciso; Scipioni, Caidi, Speranza, Sales; Spighi (69’Masocco), Amadio, Ilari, Di Paolantonio; Baccolo (50’Fratangelo); Barbuti (Sansovini 73′)
Pagelle
Narciso 5 papera imperdonabile, ma non si discuta il suo valore
Scipioni 5 molti errori al cross, ma è presente
Caidi 6 quell’ultima spizzata grida vendetta
Speranza 6,5 imprescindibile
Sales 4 sono più gli errori che le buone giocate
Spighi 6 oggi solo corsa, manca il suo spunto
Amadio 5 regia latitante
Ilari 5 si vede che è stanco, manca anche il solito filtro
Di Paolantonio 6 ci prova ma spesso è isolato
Baccolo 4 impalpabile
Barbuti 5 mai realmente messo in moto
Fratangelo 6,5 unico in grado di dare una scossa
Masocco 5 non entra in partita
Sansovini 5 non gli riesce niente