Banca Popolare di Bari parte civile nel processo agli ex dirigenti Tercas

TERAMO – Banca Popolare di Bari si costituirà parte civile nei confronti dell’ex dg Tercas, Antonio Di Matteo e di un altro dirigente della banca nel processo teramano per la presunta truffa con le azioni Tercas. Ad annunciarlo, questo pomeriggio, il legale dell’istituto di credito che ha incorporato la banca teramana, nel corso dell’udienza davanti al giudice Flavio Conciatori che ha incardinato il processo.

Il processo che, a fronte dell’adesione allo sciopero di quasi tutti i difensori e della mancata rinuncia da parte di uno degli imputati alla sospensione dei termini per il terremoto, è stato rinviato al 25 settembre quando verranno discusse le questioni preliminari e si aprirà il dibattimento. In quella sede la Popolare di Bari, come annunciato, dovrebbe costituirsi parte civile ed è presumibile che si costituiscano parte civile anche
molte delle parti offese. Ventotto gli imputati finiti davanti al giudice, tutti accusati di truffa in concorso: l’ex direttore generale Antonio Di Matteo e diversi dirigenti, direttori di filiali e anche semplici impiegati, ai quali l’accusa contesta di aver venduto delle azioni facendole passare invece per cosiddetti "pronto contro termine".
In altre parole, secondo la Procura teramana, ai clienti sarebbero state vendute azioni spacciandole per investimenti a un anno con un rendimento garantito.

I fatti contestati agli imputati risalgono al 2011, con l’inchiesta partita dalle denunce di alcuni risparmiatori. Inizialmente il pm Irene Scordamaglia aveva iscritto nel registro degli indagati anche l’ex presidente Tercas, l’avvocato Lino Nisii, la cui posizione era stata successivamente stralciata insieme a quella di altri tre dirigenti e nei confronti dei quali è stata disposta l’archiviazione della posizione.