TERAMO – Come previsto, nonostante il passaggio ‘buonista’ tutti attorno a Brucchi per concordare il nuovo ordine del giorno, il consiglio comunale di Teramo si è aperto con 15 consiglieri e si è chiuso con lo stesso numero di presenti. Che se bono per approvare alcuni dei provvedimenti come quelli odierni, perchè seduta in seconda convocazione, sono un minimo storico che in altre occasioni manderebbe a casa l’amministrazione Brucchi.
Passati i provvedimenti che “per coscienza" andavano votati, i dissidenti di maggioranza (ai tre dell’ultima ora si sono aggiunti quelli che sono da tempo fuori, Puglia, Campana e Micheli) e tutta l’opposizione (oggi mancava soltanto Pomante, assente giustificato), hanno lasciato l’Ipogeo, lasciando il sindaco e la sua minima maggioranza in ambasce a votare quello che restava e si poteva approvare così.
Cosa era successo prima?
Il Consiglio comunale parte con un blitz. Al secondo appello nominale c’erano 15 consiglieri presenti e il presidente Milton Di Sabatino ha aperto i lavori. In aula non c’erano, nel centrodestra, i tre consiglieri dissidenti (Caccioni, Falasca e Sbraccia), quelli della Lista civica Al Centro per Teramo (Puglia e Campana), Micheli di Fratelli d’Italia. L’opposizione al completo fuori del Consiglio. Adesso i lavori sono aperti (e in aula ci sono tutti) con la richiesta di Puglia di invertire l’ordine del giorno.
Ordine del giorno invertito: Adsu e rottamazione subito.. I lavori proseguono in un clima molto teso, e la polemica è alimentata dalla lite sull’interpretazione della norma sul voto o meno della ratifica delle sostituzioni in consiglio dei tre assessori appena nominati. Dopo un feroce battibecco tra la presidenza e le opposizioni, in particolare con D’Alberto e Beradini, i capigruppo si sono incontrati e hanno superato il problema interpretativo e hanno concordato l’inversione dell’ordine del giorno. Adesso i lavori proseguiranno con il seguente nuovo ordine del giorno: ratifica accordo di programma per la realizzazione della casa dello studente Adsu, rottamazione delle cartelle esattoriali, relazione della corte dei conti, affidamento della tesoreria comunale e regolamento sulla cosap, infine gli ordini del giorno dei consiglieri Berardini e Cardelli.
FALASCA: «TUTTO OVVIO, ANCHE LA MIA USCITA DA FUTURO IN». Molto atteso è stato l’intervento di Vincenzo Falasca, uscito da Futuro In assieme a Caccioni, che ha ribadito il concetto di consiglieri pensanti e non chiamati soltanto ad alzare la mano. L’uscita dal gruppo che fa riferimento a Paolo Gatti un gesto ovvio, secondo Falasca, quando si è in minoranza. A proposito di casa dello studente e di interventi di riqualificazione cittadina, Falasca un appello l’ha rivolto all’assessore all’urbanistica e al sindaco, invitandoli a pensare che la riqualificazione del tessuto urbano non è argomento che riguardi soltanto Teramo ma l’intera provinca di cui Teramo è capoluogo.
L’ACCORDO E LA VARIANTE URBANISTICA PER L’ADSU PASSA CON 29 SI’. Alla fine la ratifica dell’accordo di programma con l’Adsu e l’Università di Teramo (con relativa variante urbanistica) per la realizzazione della Casa dello studente, passa con 29 voti favorevoli e due contrari (Marroni e Cardelli) e l’astensione di Berardini.