TERAMO – Ieri lungo la linea ferroviaria Adriatica, oggi al Liceo Scientifico Einstein. L’allarme bomba, per fortuna ancora una volta falso, è arrivato poco prima delle 10.30, a distanza di quasi un anno esatto dal precedente (era il 3 giugno 2016). Allora la telefonata anonima giunse al 113 della questura di Teramo, stavolta a quella di Pescara e da qui è scattata la procedura di emergenza, prevista in questi casi. Secondo modalità ormai ben note, la telefonata anonima annunciava la presenza di un ordigno alla sede centrale del Liceo, in via don Luigi Sturzo. L’evacuazione, come già accaduto in precedenza, è stata gestita secondo procedura dalla dirigenza scolastica, con la preside Clara Moschella e i collaboratori a scambiare le informazioni con i vigili del fuoco, i Carabinieri della Compagnia di Teramo e gli agenti della Digos, con l’uscita ordinata degli studenti previo controllo degli zaini; poi la lunga attesa, a tratti sotto alla pioggia, all’esterno della scuola, lungo la via chiusa al traffico dagli agenti della Polizia municipale, mentre da Chieti arrivavano i carabinieri del nucleo antisabotaggio e del cane per la ricerca di esplosivi. Trascorse le 12.30 e mentre il controllo era in corso, la preside ha deciso di rimandare tutti a casa. Gli studenti non c’erano quando i militari, verso le 13, hanno confermato che in tutta la scuola non c’era traccia di ordigni. Stavolta però la dirigente scolastica ha intenzione di presentare una denuncia per procurato allarme.
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