TERAMO – Mai partenza nel 15 da titolare poteva essere così entusiasmante e memorabile per Marco Riccioni, 19enne teramano pilone del Patarò Calvisano che oggi ha vinto la scudetto nel rugby portando anche la città di Teramo a trionfare in quest’altra disciplina. Questo sabato di finale di Eccellenza rsterà a lungo nei ricordi dell’atleta teramano che vince giovanissimo un tricolore che per la sua società è il sesto della sua storia. Perchè la partita vissuta da Marco in campo e dai tifosi sugli spalti – tra i quali c’era quelli ‘suoi’, speciali, il papà Antonio, la mamma Gina Di Benedetto e il fratello Simone – è stata di quelle da letteratura del rugby, sintesi perfetta della magìa di questo sport che passa attraverso epiche sfide. Come la rimonta del Calvisano che aveva subito un tremendo 12-0 dai campioni in carica del Rovigo e che rischiava di chiudere anzitempo la sfida scudetto. E invece i padroni di casa hanno sfoderato una prova da leoni in ci anche Riccinin l’ha fatta da protagonista, senza farsi assolutamente intimidire dal contesto della grande ribalta. E così il 43-29 finale sigla un trionfo che porta anche la firma di un teramano. Che al termine dà sfogo alla sua gioia, festeggia e dedica la vittoria a un grande amico di tanti teramani che non c’è più: Carmine Verni, il pizzaiolo supertifoso venuto a mancare nel marzo del 2013. La sigla della sua data di nascita, da sempre accompagna come portafortuna le partite importanti di Marco.
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