TERAMO – (jdf) Soddisfati, commossi, liberi: questi sono i sentimenti che si percepiscono dai protagonisti della salvezza del Teramo, salvezza che per un certo periodo è sembrata anche utopica.
«Sono contento per i ragazzi perchè hanno dato tutto. Abbiamo sentito più degli avversari – ha spiegato il tecnico Ugolotti – giovani e spensierati, questa gara di ritorno. Abbiamo fatto fatica, il cambio dopo dieci minuti ci ha condizionato, però alla fine ci siamo riusciti e vorrei dedicare questa salvezza al presidente Campitelli, che ha sofferto e ci è stato sempre vicino. Per me – ha proseguito – questo era il quarto playout, l’anno scorso non era andata bene. Senza questo gruppo di ragazzi, che si sono messi completamente a mia disposizione, non ce l’avremmo fatta, mi spiace per chi ha giocato meno. Quando ho sentito il presidente a metà febbraio, avevamo detto che se ci fossimo salvati all’ultimo secondo dei playout avremmo fatto un miracolo. Così è stato».
«Abbiamo sprecato tante occasioni per farlo prima. Volevamo fare una partita con due attaccanti e non volevo mandare un messaggio negativo inizialmente – ha spiegato – schierando un difensore come esterno di centrocampo: il provino fatto stamane con Spighi era stato positivo, purtroppo la scelta è stata sbagliata, perchè avrei avuto bisogno di ulteriori cambi durante il match. Avevamo delle difficoltà perchè nonostante loro giocassero molto alti, non riuscivamo a ripartire, un pò di apprensione c’era. Loro avevano maggiore freschezza in determinati ruoli e giocavano bene la palla, ci è mancato il palleggio. Sapevamo che sarebbe potuta andare così, l’accettiamo».
Poi è stato il turno di un commosso Nebil Caidi, match winner col suo salvataggio sulla linea: «È stata dura, è stata la vittoria di tutti. Sono qui da tanto e ho ancora un contratto – ha spiegato – tengo alla maglia e alla città, ed è da Savona che soffriamo. Dedico la salvezza al presidente, e spero che si torni a giocare con tranquillità».