TERAMO – «Non è più tollerabile che il contribuente che voglia adempiere puntualmente alle sue obbligazioni tributarie, debba conoscere l’importo delle imposte dovute solo il giorno prima, se non addirittura lo stesso giorno della scadenza». Sono i commercialisti teramani ad accusare il caos che regna nei Comuni sia per quanto riguarda i tributi che le informazioni relative al sisma: «Il terremoto ha determinato un ulteriore stand-by – dice il presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Teramo, Alberto Davide -, perché il decreto sulla Zona Franca Urbana non è stato ancora convertito e i nostri clienti non sanno se devono ottemperare al saldo oppure no. E in caso contrario, qualora dal mancato adempimento dovessero scaturire delle sanzioni, chi è il responsabile visto che non si sa con chi parlare nei Comuni?». Si ripete insomma quello che si vive con le scadenze relative alla Imposta unica comunale: «L’incertezza regna sovrana – osserva Davide – perché nessuno sa darci risposte certe. Lo scenario che si ripropone anche in questa occasione a commercialisti ed esperti contabili, per mettere in condizioni i propri clienti di adempiere con puntualità al pagamento della Tasi e della Imu, è quello di lavorare e far lavorare ad oltranza i propri dipendenti in condizioni di “emergenza”, oltre il normale orario e anche nei giorni festivi e di riposo. Una condizione necessaria, visto che i conteggi possono essere eseguiti solo manualmente in quanto le software house non sono in grado di fornire tempestivamente software capaci di recepire tutte le delibere che ogni singolo Comune ha adottato per la quantificazione della Iuc».
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