TERAMO – Il sindaco Maurizio Brucchi ha inviato la relazione sulle scuole ai vertici della Ricostruzione e al ministro della Pubblica istruzione: oltre al quadro complessivo dell’edilizia scolastica post-sisma, c’è anche la richiesta di moduli per la sistemazione provvisdoria di 890 alunni di quelle scuole teramane che dovranno affrontare la ristrutturazione e dunque saranno indisponibili per le lezioni. I moduli andrebbero posizionati nel plesso della D’Alessandro, nella zona delll’Acquaviva, che i tecnici hanno individuato per una serie di criteri ritenuti positivi rispetto all’emergenza: la scuola è già stata sottoposta a verifiche di vulnerabilità sismica, l’area è di proprietà comunale, coincide la destnazione a ‘uso scolastico’ sul Piano regolatore (non c’è bisogno di variazioni d’uso), è geologicamente idonea per ospitarli ed è dotata, anch se parzialmente, delle infrastrutture primarie.
E’ la scuola jolly che il sindaco aveva disegnato el’incontro con il ministro Valeria Fedeli ha accelrato l’individuazione di un obiettivo edlizio su cui concentrare sforzi e sostegni politici. Nei moduli, qualora venissero autorizzati, andrebbero quelle popolazioni studentesche di quelle scuole inagibili, per le quali nessun intervento è stato ancora finanziato dal Commissario per la Ricostruzione, Vasco Errani. Finora risultano infatti finanziate le ricostruzioni, con adeguamento sismico, della Scuola elementare San Giuseppe, per un totale di 4,1 milioni di euro, e l’intervento di 233mila euro per la ristrutturazione e l’adeguamento sismico della Scuola di Villa Ripa. Va ricordato che l’operazione che interessa la Scuola San Giuseppe, si sposa con l’intervento previsto per il vecchio stadio comunale, e che l’insieme andrà a ìcìostituire un polo di circa 900 studenti in prossimità del Centro Storico.• è parzialmente dotata di infrastrutture primarie.