TERAMO – Magnanella, Morro d’Oro, Villa Ripa ma anche la San Nicolò-Garrufo: sono stati questi i fronti aperti per gli incendi anche nella giornata di Ferragosto. Intenso lavoro di conseguenza per i vigili del fuoco del comando di Teramo, chiamati anche oggi ad ingaggiare una dura lotta contro i roghi dolosi.
Una squadra del distaccamento di Roseto è intervenuta sulla Statale 150, in prossimità di Morro d’Oro, per un incendio di sterpaglie. Qui la rapidità dell’azione dei vigili del fuoco – che hanno impiegato un’autopompa, un’autobotte e un fuoristrada con modulo idrico antincendio -, ha consentito di spegnere l’incendio in pochi istanti, evitando che si potesse propagare alle aree circostanti e limitando l’area percorsa dalle fiamme a soli 400 metri quadrati.
Da stamattina all’alba è ripresa la lotta al vasto e violento incendio che ha interessato la zona compresa tra Magnanella e il Rifugio delle Aquile, in località Acquachiara di Teramo. Nonostante i 15 lanci d’acqua effettuati con due Canadair, che si sono alternati nell’azione di spegnimento dall’alto e i 28 lanci effettuati con un elicottero, l’incendio è ancora attivo e interessa un ripido costone boscato con alberi di conifere.
Il forte impegno messo in campo da due squadre dei vigili del fuoco, con due autobotti, un’autopompa e un modulo antincendio e di 3 squadre AIB di volontari di Protezione Civile, ha consentito di evitare che le fiamme potessero raggiungere gli edifici che costituiscono il complesso del Rifugio delle Aquile e una vicina porcilaia in cui sono ricoverati circa 1.500 maiali. Le squadre a terra stanno ancora lavorando per contenere l’incendio, che al momento ha interessato un’area di circa 50 ettari. Durante la notte sarà mantenuto un presidio operativo e dalle prime luci del giorno si riprenderà l’azione di spegnimento con i mezzi aerei.
Nel pomeriggio è divampato un altro rogo a Villa Ripa e lì le squadre dei pompieri hanno dovuto sostenere un’altra dura contesa con le fiamme alimentate anche dal vento.
Infine, lunga fila di curiosi sulla San Nicolò-Garrufo, la provinciale numero 3, per assistere da vicino alle alte lingue di foco che hanno preso sul sterpaglie e arbusti, oltre a fondo secco, oltre la scarpata della carreggiata della superstrada.