Gli architetti teramani spronano i parlamentari: «Più fondi per l'edilizia scolastica nell'Abruzzo dei due terremoti»»

TERAMO – Una regione che ha subito due pesanti terremoti, quello del 2009 e quelli a cavallo tra il 2016 e il 2017, che ha buona parte del suo territorio in zone 1 e 2, ovvero ad alta sismicità, dovrebbe guadagnarsi molto di più dei pochi fondi della seppur discreta torta di finanziamenti, oltre 2,5 miliardi di euro, destinati dal Governo alla sicurezza delle scuole. Lo ritiene l’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo che ha scritto oggi ai parlamentari abruzzesi, di ogni schieramento politico, chiedendo «interventi istituzionali per lo stanziamento di risorse per la ricostruzione e la riqualificazione» degli edifici scolastici, aumentando quella dotazione prevista tra fondi PON, “Buona Scuola” e per le verifiche di vulnerabilità sismica. L’Abruzzo, secondo gli architetti teramani, rientra a buon titolo tra quelle aree a maggior rischio sismico, interessate da eventi tellurici che hanno danneggiato il patrimonio edilizio, «dove incrementare le risorse per finanziare la messa in sicurezza e la costruzione di nuov strutture scolastiche». «L’assegnazione di risorse – scrive l’Ordine presieduto da Raffaele Di Marcello  dovrebbe essere accompagnata da un rafforzamento del programma nazionale di riqualificazione del nostro patrimonio edilizio scolastico, promuovendo concorsi di architettura che propongano soluzioni innovative e applicando le line guida del MIUR che individuano la scuola come una struttura aperta al territorio e al servizio della comunità locale, con spazi flessibili in grado di adattarsi all’evolversi delle esigenze educative, che tengano conto del benessere individuale e collettivo degli alunni e degli operatori scolastici e che garantiscano le condizioni di sicurezza degli ambienti e delle attrezzature».