TERAMO – «Voglio tenerli sulla graticola fino a giovedì… poi vedremo…». La frase, sfuggita al sindaco Maurizio Brucchi mentre aspettava l’arrivo della ministra Fedeli, ha fotografato l’aria di mistero che avvolge queste ultime 48 ore che lo separano dal termine ‘utile’ per dimettersi in vista di una eventuale candidatura al Parlamento. E fa il paio, con quanto accaduto poco prima, nel corso dei dialogo con il Governatore, Luciano D’Alfonso, che gli chiedeva proprio se avesse deciso sulle dimissioni: «Che fai allora ti dimetti?» gli ha chiesto D’alfonso. «Tu che mi consigli?» ha risposto Brucchi. Il «se perdi questa battuta», pronunciato dal Governatore ha avuto il sapore di un consiglio a farlo, ma anche un monito a valutare bene le conseguenze sulla vita amministrativa cittadina, alle prese con difficoltà reali. Insomma, Brucchi tiene tutti sulle spine, compresi i suoi alleati, Paolo Tancredi ad esempio, se è vero che sempre ieri il parlamentare invitava altri colleghi della vita politica cittadina ad interrogare il primo cittadino sul suo imminente futuro. E’ stato poi lo stesso sindaco Brucchi a chiarire la genesi di un incontro con i ‘dissidenti’, registrato da molti nei pressi di un bar alla stazione: non si è trattato di appuntamento o di incontro sollecitato dal sindaco, ha detto lui stesso, bensì di un incrocio casuale. Gli sarebbe stato rivolto in quella sede l’appello a non lasciare.
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