Il vescovo Seccia promosso a metropolita di Lecce: «Lascio a voi il calice, garanzia del mio affetto»

TERAMO – Come anticipato nel maggio corso, il vescovo Michele Seccia lascerà entro la fine dell’anno la Diocesi di Teramo-Atri per assmere il ruolo di arcivescovo metropolita di Lecce. Da oggi è ufficiale, essendo caduto a mezzogiorno il segreto pontificio sul trasferimento ad altra sede, resosi necessario per sostituire Domenico D’Ambrosio. Al momento non si conosce il nome del suo sostituto. Seccia, tra i più giovani vesscovi italiani (fu consacrato 20 anni fa quando di anni ne aveva 46), ottiene una promozione in una delle sedi ecclesiali più importanti della Puglia, lui che è pugliese di Barletta e che a Teramo ha dimostrato di essere "presente" sul territorio, spesso come voce di coscienza e non solo. E la consistenza del suo rapporto con il clero e la città di Teramo lo si è toccata con mano quest’oggi quando ha ufficializzato alla comunità diocesana il suo nuovo incarico. «Non nego di aver avuto momenti di grande solitudine – ha detto ai parroci e ai collabratori laici – ma il tempo è il sigillo della fedeltà della speranza». Seccia si è commosso nel parlare ai tanti volti che hanno riempito la sua quotidianità negli ultimi 11 anni, da quando fu consacrato nel giugno 2006 nella solenne cerimonia in piazza Martiri. A Teramo lascerà una traccia forte, così come lascerà in Cattedrale il calice che gli fu donato dal clero teramano al suo arrivo in Diocesi: «Non è un rifiuto del dono – ha rassicurato monsignore -, al contrario. E’ per garantire quella comunione, chiamiamolo affetto… E’ molto di più, più forte dello stesso regalo perchè quando celebriamo l’eucarestia per noi c’è tutto…»
Prima dei saluti (prenderà possesso entro due mesi a Lecce) Seccia ha annunciato le nomine di don Francesco Sanna alla parrocchia Sant’Anna di Roseto e don Giovanni Giorgio alla Madonna della Cona a Teramo.