TERAMO – Vederli tutti insieme ha scatenato scongiuri e gesti scaramantici dei più diversi, ma il colpo d’occhio offerto da 13 carri funebri in fila per la strada, da Notaresco fino a Campli, passando per circonvallazione Ragusa sotto alla sede della Asl, è stato di certo efficace. Ed è quanto loro, le imprese aderenti alla Federazione del comparto funebre abruzzese (Federcofit) volevano: richiamare l’attenzione sugli affidamenti dei servizi cimiteriali e delle camere mortuarie degli ospedali, a ditte a tutti gli effetti funerarie ma in posizione di conflitto di interessi, secondo anche quanto affermato dalla norma regionale. E, sempre secondo loro, questo avviene in particolare in provincia di Teramo, con la Asl di Teramo e i Comuni di Notaresco e di Campli (quest’ultima amministrazione ha affidato la gestione alla ditta sterna per 25 anni, dove c’è la stessa impresa. E loro oggi sono andati a dirlo ai primi cittadini Di Bonaventura e Quaresimale che li hanno ricevuto e garantito un impegno a rivedere la situazione. La protesta va detto, non ha trovato la condivisione delle imprese teramane, 16 delle quali hanno anche firmato un documento alla vigilia di questa iniziativa, con cui si sono dissociate dalla protesta: «Rispettiamo la libertà di chi si è dissociato – ha spiegato Paolo Di Berardino, segretario regionale della Federcofit -, noi no vogliamo assolutamente pensare male, però sicuramente avranno un rapporto di lavoro con la stessa che gestisce gli obitori, quindi era palese che non avrebbero manifestato con noi».
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