TERAMO – (jacopodifrancesco) Era ora. Il Teramo dimostra ancora di essere resiliente, e quando il ritorno della pareggiate si è concretizzato finalmente è risultato decisivo Bacio Teracino, appena entrato per il fischiato Foggia. Il gol estemporaneo di Ventola alla mezz’ora aveva messo la gara sui giusti binari, poi l’invenzione di Melandri, con il pareggio del Fano a dieci minuti dal triplice fischio, ha fatto tornare tutti i fantasmi. Alla fine è successo ciò che tutti attendevano: un gol creato dalle punte nel momento più difficile, che lancia il Diavolo a 18 punti.
Avvio contratto Asta conferma il 3-5-2, c’è Lewandowski tra i pali e Altobelli in luogo dello squalificato Caidi, con Ilari da metodista e davanti la coppia pesante formata da Barbuti e Foggia; modulo speculare per i marchigiani, che poi nell’ultimo quarto d’ora passano al 3-4-3, Gattari e Germinale i due di maggior tasso tecnico. Entrambe le compagini tengono le linee molto corte, la gara si dimostra dura da subito e l’arbitro molto permissivo; si gioca prevalentemente a centrocampo, il Teramo fa più possesso, ma nessuno si rende pericoloso viste le fasce bloccate e gli anticipi puntuali sulle punte biancorosse.
Alla mezz’ora arriva il vantaggio del Teramo, dall’azione personale di Ventola conclusa con un gran destro, senza che si possa poi registrate una reazione da parte dell’Alma, sempre fermata sulla trequarti dal pressing aprutino: si va quindi negli spogliatoi sull’1-0.
Risposta Fano La ripresa si apre con la sforbiciata di Eklu – grande fisicità per 70′ – sulla quale Lewandowski risponde presente, preludio all’innalzamento del baricentro da parte degli ospiti, che però continuano a girare a vuoto. Il Teramo accetta di buon grado la piega presa dal copione tattico e prova ad innescare l’azione di rimessa con gli strappi di De Grazia, che però predica nel deserto visto il mancato apporto dalle punte: a questo proposito Asta inserisce Tulli al 60′ per Barbuti, fischiato anche lui, ma si resta sui 30 metri locali.
Il Fano sfrutta bene le fasce, ma la mancanza di inserimenti rende la manovra prevedibile e sulle palle alte domina la difesa del Teramo. Quando ormai la fine sembra scritta, Melandri gela i 1.143 (minimo stagionale) del Bonolis, con una prodezza dalla distanza. I ragazzi di Asta comunque non rinunciavano a giocare in vantaggio, e ora spingono a maggior ragione, fino alla fuga di Tulli che serve splendidamente per la testa di Bacio Terracina sotto la Est, 2-1. Il recupero è amministrazione, con Varas che va vicino al 3-1 è un’ultima grande uscita di Lewandowski a sigillare il risultato.
Si può quindi lavorare con serenità per prepararsi alla gara del Mapei Stadium contro la Reggiana, dove servirà una difesa di squadra sicura come quella vista oggi contando anche sul recupero di Caidi.
Teramo Calcio (3-5-2) Lewandowski; Altobelli, Speranza, Sales; Ventola, (90′ Milillo), De Grazia, Ilari (90′ Graziano), Varas, Pietrantonio; Barbuti (60′ Tulli), Foggia (82′ Bacio Terracino)