Dal Partito comunista schiaffi "bi-partisan" sulle grandi questioni irrisolte della città

TERAMO – Il Partito Comunista di Teramo prende atto dell’ultima Delibera della “Giunta Brucchi” che ha concesso lo stanziamento di fondi per la sistemazione delle strade che portano all’Università di Teramo a Colleparco dopo la segnalazione dei responsabili del partito. «Registriamo positivamente che dopo la nostra denuncia – dicono Mirko De Berardinis e Mario Ferzetti -, sono stati impegnati 40 mila euro per interventi “urgenti e necessari” di rifacimento della pavimentazione delle strade verso il Campus di Sant’Agostino».
«Ma all’indomani dell’ultima giunta Brucchi, Teramo torna ad essere una città commissariata, come avvenne già nel 2008 con la Giunta di Gianni Chiodi. Una Teramo sfinita per mesi – scrive il Partito comunista – da logoranti diatribe di potere, poltrone ed incarichi che hanno coinvolto il centro-destra, paralizzando l’azione politico-amministrativa. Un teatrino cominciato sin dall’inizio, con l’assegnazione di ben quattro assessorati e altri tre alle due componenti della coalizione di centro-destra, guidate dai “due Paoli” cittadini».
Assistiamo dunque all’implosione finale del fallimentare “Modello Teramo” del centro-destra. Un modello iniziato nei quattro anni di Giunta Chiodi, con una serie di famigerati progetti come il “Piano Strategico Teramo 2020” quello di “Teramo Città che cambia” e della “S.T.U. – Società di Trasformazione Urbana” che hanno visto, in buona sostanza, la realizzazione dello Stadio Bonolis e del Centro Commerciale di Piano D’Accio ad opera di privati.
Bisogna dare atto però che mentre Chiodi per candidarsi a Governatore della Regione Abruzzo, portò di fatto al Commissariamento della Città per quasi un anno, Brucchi ha mostrato più rispetto per il suo incarico e per i Teramani stessi che lo hanno voluto primo cittadino, rinunciando alla corsa per “Montecitorio” per continuare il suo mandato da Sindaco».
L’uscita di scena dell’amministrazioone di centrodestra caratterizzatasi «per arrivismo e poltronismo», per Ferzetti e De Berardinis, lascia irrisolte molte problematiche, come il caso Tercoop, la gestione della piscina comunale, il recupero del Teatro Romano, la situazione delle case di Via Longo e quella degli immobili pubblici colpiti dal sisma: «Ma una valida alternativa non può essere certo rappresentata dall’opposizione di centro-sinistra, che adesso vorrebbe cantare vittoria e diversità. Noi comunisti – concludono Ferzetti e De Berardinis -, da tempo ormai denunciamo che il centro-destra e il centro-sinistra seguono politicamente gli stessi obiettivi, rappresentano le stesse classi borghesi, guardando ai personalismi anziché agli interessi collettivi e sociali del proletariato».