TERAMO – E’ stato annullato l’esperimento Sox, previsto nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Manca il componente russo ‘della discordia’: non ha le caratteristiche tecniche perchè il rivelatore riesca e ‘vedere’ i neutrini sterili, le particelle la cui scoperta potrebbe aprire una nuova era nella fisica. Di conseguenza Infn e Commissariato francese per l’energia atomica (Cea) hanno deciso per l’annullamento. Il componente che avrebbe dovuto fornire l’associazione russa Pa Mayak era il cuore dell’esperimento Sox (Short distance Oscillations with Borexino) ed è anche l’elemento che a partire dall’autunno scorso ha sollevato i timori di alcune associazioni ambientaliste. Riuscire a vedere i neutrini capaci di rivoluzionare la fisica sarebbe stato possibile solo utilizzando un materiale radioattivo, il Cerio 144, che avrebbe funzionato come sorgente di particelle-esca, sigillato in una doppia capsula di acciaio. Questa a sua volta sarebbe stata schermata da uno scudo di tungsteno di oltre 2,4 tonnellate e dello spessore di 19 centimetri per impedire ai raggi gamma, prodotti con i neutrini, di disperdersi all’esterno. Nel dicembre scorso l’esperimento era slittato per i ritardi nella consegna di questo componente. Ora è chiaro che il componente funziona ad appena un terzo dell’intensità necessaria al progetto. In queste condizioni diventa impossibile produrre il numero minimo di particelle necessario per l’esperimento.
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