TERAMO – Le polemiche che hanno accompagnato la formazione delle liste per le elezioni Politiche avranno un sicuro riflesso sulle amministrative che Teramo dovrà affrontare a primavera inoltrata. Lo si evince dalla riflessione che l’ex assessore della giunta Brucchi, Dodo Di Sabatino Martina affida alla stampa rilanciando, a maggior ragione, la candidatura a sindaco di Alberto Covelli, non lesinando critiche all’incapacità politica del territorio di esprimere potenziali rappresentanti nel governo, con riferimenti espliciti a personaggi di spicco dell’ex ‘modello Teramo’. Ecco l’intervento.
Cari Teramani,
avrei preferito astenermi dal dover commentare le recenti vicende legate alle elezioni politiche di Marzo 2018, che, ancora una volta, hanno confermato, laddove ve ne fosse stata ulteriore necessità, che in questo territorio urge un autentico progetto di rinnovamento e di rilancio, atteso che con ogni probabilità, non avremo alcuna possibilità di eleggere un autentico rappresentante del territorio.
Avrei preferito, dicevo in premessa, persino sopportare la candidatura di qualche importante e “potente politico locale”, che avrebbe avuto il ruolo di condizionare anche le successive elezioni amministrative comunali e regionali, ed invece ho dovuto mestamente assistere alla cruda realtà dei fatti, di un territorio che evidentemente non è stato ritenuto degno neppure di potersi autodeterminare.
Eppure quanto accaduto non mi sorprende affatto, perché ho piena contezza che il famoso monito “chi semina spine non può andare scalzo” sia sempre più ignoto ai più in politica.
Con dignità, quella vera, quella di cui noi cittadini per bene siamo silenziosamente interpreti, abbiamo ritenuto di offrire alla nostra città una proposta originale e “normale”, che incontra quotidianamente il favore dei veri arbitri del destino di una comunità: i cittadini, mentre, non ha alcun rilievo per il sottoscritto, il giudizio non proprio disinteressato di chi si cela dietro un’apparente terzietà, fomulando giudizi e sentenze dietro una comoda tastiera.
La candidatura di Alberto Covelli è la migliore candidatura possibile, migliore anche della mia, per vari ordini di motivi, lo è innanzitutto per entusiasmo, per onestà intellettuale, per esigenza di normalità, per sobrietà e financo per competenza!
La mia investitura non ha prezzi politici, noi non abbiamo alcuna intenzione di negoziare su valori e dignità personali, soprattutto quando in campo vi sono virtù e sensibilità, come quelle che Alberto Covelli ha dimostrato di avere nel precedente scorcio di consiliatura, dimostra oggi in sede di formazione del consenso e di costruzione delle proprie liste e dimostrerà domani come amministratore retto ed oculato della nostra comunità.
Alberto lo ha già detto a chiare lettere, la città di Teramo non ha necessità di realizzazioni faraoniche, come ama ripetere non ha neppure bisogno del “suo ponte sullo stretto”, ma Teramo, aggiungo io, ha bisogno di liberarsi del giogo del voto condizionato al favore ed alle clientele, imposte dal potente decaduto di turno. Teramo ha bisogno oggi più che mai che queste elezioni restituiscano dignità al nostro territorio, quello stesso territorio umiliato dalle sedi romane dei partiti, che mai come adesso, hanno definitivamente consegnato la nostra gente a scegliere, nel migliore dei casi, tra candidati più o meno di servizio, che non avranno, salvo miracoli, alcuna possibilità di essere eletti.
E allora chiudo questa mia lettera aperta, felice di avere un candidato e felice di averlo individuato quando tutti gli altri pensavano ai propri destini politici, consapevole che il migliore investimento che potessi fare era ed è quello di aver trovato in Alberto Covelli, un candidato ideale, degno interprete del cambiamento che questa comunità merita.