D'Alberto raccoglie l'investitura di Alleanza Civica: «Siamo la vera discontinuità» FOTO VIDEO

TERAMO – Altre cinque liste sosterranno il candidato sindaco Gianguido D’Alberto alle prossime elezioni comunali. Una investitura, come ha sottolineato lui stesso, nel segno delle vera discontinuità e della credibilità, arrivata nel pomeriggio di oggi da parte delle liste che compongono Alleanza Civica per Teramo. La data di oggi era stata segnata come quella in cui la formazione di intellettuali, persone della società civile, ex amministratori, artisti avrebbe reso noto il proprio schieramento alle comunali: nell’assemblea organizzata alla sala polifunzionale, i rappresentanti di Teramo vive, Rialzati Teramo, Teramo 3.0, Libera Teramo e Socialisti per il Lavoro hanno indicato l’ex capogruppo del Pd e leader di Insieme Possiamo quale loro candidato alla elezioni del prossimo mese di giugno. In sala c’erano numerose personalità cittadine e anche alcuni osservatori interessati come il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino e Anna Marcozzi, dirigenti del locale Partito democratico, ma anche Dodo Di Sabatino Martina, di Popolari per Teramo.
Se i promotori delle liste civiche riunite nell’Alleanza (da Valdo Di Bonventura a Vincenzo Cipolletti, a Paolo Di Sabatino e Carmine Di Giandomenico a Maria Cristina Marroni, da Nino Pace a Berardo Rabbuffo) hanno rimarcato la necessità di riconsgnare a Teramo e ai Teramani le priorità legate al bene comune e alla soluzione dei problemi cronici, lasciando da parte clientelismo, indifferenza e poca incisività nell’azione amministrativa, D’Alberto ha rilanciato alcuni punti programmatici che caratterizzeranno la sua campagna elettorale, a partire dalla «discontinuità netta, quella reale, da chi ha amministrato negli ultimi anni Teramo relegandola allo stato in cui si trova». E ha voluto sottolineare la vera discontinuità. non quella ‘creativa’ che le liste di centrodestra stanno cercando di spacciare: «Perchè la parola discontinuità – ha detto il neo candidato sindaco – ha un significato diverso quando viene pronunciata da chi non ha più credibilità». E ha diffidato da chi promnuncia la prola civico: «Sono tentativi di ripulirsi politicamente che non ci ingannano».