«Era riunione di famiglia senza Forza Italia»: Brucchi disconosce l'incarico a Morra

TERAMO – «Si è trattato di una riunione di famiglia: che Forza Italia è favorevole a Morra è cosa nota ma non è D’Ignazio a poterlo dire. Era lì senza delega a rappresentare il partito, non l’ha ricevuta nè da Pagano nè da me». La dichiarazione dell’ex sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, è la fotografia di quanto sia irta di ostacoli la strada del coordinatore regionale di Forza Italia, Giandonato Morra, nel suo tentativo di costruire un’alleanza di centrodestra. Il documento siglato dalla Lega e della civiche che fanno riferimento a Gatti, non è soltanto rivelatore di un gioco di firme tra Gatti, qui nelle veci di Futoro In, e i suoi referenti Giacomo D’Ignazio, coordinatore dell’Associazione Verso e qui nelle veci (smentite) di Forza Italia, e Federico Agostinelli, consigliere provinciale in quota gattiana, qui nelle veci di coordinatore della civica Oltre. E’ anche una risposta indiretta al tavolo organizzato dai dalmati di Mauro Di Dalmazio, per impedire che sia questa forza civica a mettere il cappello sull’investitura di Giandonato Morra a sindaco della città capoluogo. Con il rischio che questo provochi un duplice effetto: spaccare il centodestra in due fazioni e convincere un potenziale credibile candidato Morra a cambiare strada e prospettiva. Non più tardi di una decina di giorni fa era stato proprio lui, facile profeta di una ipotesi non auspicabile: «Se c’è la logica dei compartimenti stagni allora tana libera tutti e io personalmente scegliero l’ipotesi moralmente più plausibile per la città di Teramo, indipendentemente dalla casacca».