ATRI – Davanti a quella porta di calcio ha tirato centinaia di volte, facendo gonfiare la rete con la sua stoffa da campione. Mai si sarebbe immaginato che davanti a quella porta ci sarebbe tornato dentro una bara bianca. L’addio a Giacomo ‘Nino’ Mattucci è stato straziante come soltanto il rendersi conto della dipartita di un giovane di 21 anni può esserlo. E’ stato il campo sportivo Pavone, quello della sua Hatria, a rendergli l’ultimo saluto con un campo in erba ad accogliere il funerale di un giovane calciatore, costretto a lasciare la sua passione per la malattia. Il feretro bianco di Giacomo era avvolto dalle magliette delle sue squadre, l’Hatria e il Chieti, attorno tanti palloni da calcio. Tutto intorno una folla muta e attonita, tantissimi giovani e un dolore comune, immenso. Le parole del parroco don Vincenzo Salladini, il pianto straziante di chi lo ha amato, il dolore del padre Roberto, della madre Antonella, già presidente del settore giovanile dell’Hatria, della sorella e del fraello hanno segnato e lo faranno ancora per molto, la comunità atriana.
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