TERAMO – Nessuna quadra nel centrodestra per individuare coalizione, programmi e candidato per le imminenti elezioni comunali. Mentre il centrosinistra i nomi li ha e cerca di dirimere il nodo di quale cartello di movimenti attribuire a questo o a quel candidato, e il Movimento 5 stelle ha già la certezza di un concorrente sindaco e di una lista di appoggio, quelli che erano i partiti e movimenti civici del fu ‘Modello Teramo’ ancora discutono sull’esistenza o meno di una coalizione. Lo scoglio da superare al momento sembra essere la resistenza della Lega sul nome di Giandonato Morra a leader dello schieramento. Il coordinatore regionale e neo deputato Giuseppe Bellachioma è stato chiaro al tavolo di ieri con Forza Italia e lo stesso Morra: l’individuazione del candidato rientra nella discussione più ampia di una geografia politica allargata al piano regionale dove è in ballo anche la presidenza della Regione, dove Fratelli d’Italia ha già corso per la poltrona da sindaco dell’Aquila. Prendendo altre 72 ore di tempo per sciogliere la riserva, l’uomo di Salvini in Abruzzo ha fatto intendere che sul nome di Morra aspetta una pronuncia ufficiale del partito della Meloni, ancora silenzioso su questa ipotesi di candidatura. Ma quello della Lega non è l’unico dubbio sulla esistenza di un fronte compatto anti centrosinistra o pentastellati che siano gli avversari. Se Forza Italia sembra orientata a confermare il proprio sostegno all’ipotesi Morra, l’assenza al tavolo di ieri – seppur organizzato a livello di partiti regionali – di Azione Politica di Rudy Di Stefano e dei civici di Mauro Di Dalmazio, fa intendere che al momento di tirare le somme non è tutto oro quel che luccica e soprattutto che la contrapposizione strategica Gatti-Di Dalmazio è ancora lungi dall’essere sopita. Intanto il tempo stringe e quello necessario per affrontare la seconda fase, non più facile della prima sulla persona, ovvero programmi e soprattutto i nomi delle liste, sembra essere destinato a diventare troppo residuale.