Sant'Atto, il grido di protesta tra montagne di rifiuti e progetti mancati

TERAMO – La zona industriale di Sant’Atto ridotta ogni giorno di più a discarica, con le aree verdi ricettacolo di immondizia: la denuncia arriva da Giuseppe D’Angelantonio, di Azione Politica, che sottolinea il problema con cui la frazione teramana convive da tempo ormai: «E’ una situazione cronica – dice -, tanto discussa da chi di dovere, ma mai affrontata e risolta. Tutta la zona, compresa l’area industriale che è stata attenzionata durante il terribile incendio alla Richetti, è ora ripiombata in un silenzio interrotto solo dagli aggiornamenti sul degrado in cui sta sprofondando». Ma non ci sono soltanto i rifiuti a preoccupare questa comunità. L’ampliamento del cimitero è infatti dimenticatoio: «Il progetto risalente al 2007 – spiega D’Angelantonio -, è stato oggetto di impegni presi sia dall’ex sindaco Brucchi che dal Comitato di frazione Sant’Atto, ma i loro interventi si sono concretizzati in un nulla di fatto. L’avvio dei lavori era previsto a dicembre del 2014 e non sono mai iniziati. Noi residenti –  conclude l’espontente di Azione Politica – chiediamo da tempo un intervento su vari fronti: l’illuminazione è carente, la sicurezza stradale inesistente e ovunque rifiuti abbandonati. Tutto ciò non può essere più tollerato. In passato non abbiamo avuto risposte, è arrivato il momento di cambiare e agire per dare respiro alla nostra comunità, ascoltando le sue espressioni e soddisfacendo le aspettative».