TERAMO – E’ probabile che anche questa settimana scivolerà via senza che il centrodestra che il Partito democratico (e dunque una parte del centrosinistra) abbiano, come si abusa nel dire, ‘trovato la sintesi’ sul nome del candidato sindaco.
Per Morra candidato decisione rinviata martedì. Il tavolo del centrodestra è stato aperto a Roma per l’esame delle candidature nelle varie amministrazioni comunali. Il caso-Teramo scivolerà però a martedì prossimo, quando i vari Gasparri, Fontana, La Russa, Fidanza e Giorgetti affonteranno il ragionamento sullo scacchiere regionale e nazionale in cui inserire la probabile investitura a Giandonato Morra, decisione alla quale poi si dovranno adeguare i componenti del tavolo locale. In fin dei conti – a parte le discussioni sul metodo usato per la sua indicazione – è il candidato a cui tutti, partiti e civiche, in diverse fasi e con uguali toni di stima e apprezamento, hanno attribuito credibilità e incisività. Ecco perchè sarebbe vincente già nella competizione con l’avvocato Lucio Del Paggio.
Nel Pd i ‘colonnelli’ prendono 48 ore di tempo e impongono il silenzio stampa. Nel pomeriggio si è tenuta una riunione ‘carbonara’ in campo neutro – al Breaking Hotel di Mosciano Stazione – tra i ‘colonnelli’ del Partito Democratico: c’erano Renzo Di Sabatino, Sandro Mariani, Tommaso Gioble, Gabriele Minosse e Manola Di Pasquale. Un inconto preliminare propedeutico al direttivo che avrebbe dovuto svolgersi in serata: è stato poi rinviato e questo fa presupporre che la riunione non sia stata costruttiva sulla strada di un chiarimento sul destino del Pd cittadino in vista delle candiature e della formazione delle iiste. In particolare sarebbe tornato forte l’orientamento a non sostenere il candidato ‘esterno’ Giovanni Cavallari, così come affrontsre con lui le primarie. Sarebbe dunque forte la corrente che vorrebbe i Dem in competizione con propria lista e proprio candidato sindaco, anche se su questo fronte potrebbe non registrarsi la disponibilità del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino. A margine della riunione, il nervosismo del momento si è tradotto nella decisione di decidere per il silenzio stampa di tutti i protagonisti. Della serie: chiudiamo la stalla quando i buoi sono già scappati…