TERAMO – La crisi dell’alleanza in Veneto (con le spaccature incrociate tra Lega e Forza Italia sui candidati alle amministrative a Vicenza e Treviso) ha opportunamente imposto uno slittamento della soluzione del caso-Teramo al tavolo nazionale del centrodestra. Il rinvio se da un lato può essere utile per una più approfondita riflessione sulla individuazione di una candidatura unica, dall’altra, proprio sulla base del precedente in Veneto, potrebbe portare a replicare la spaccatura, consumarndo il litigio anche in Abruzzo sul candidato sindaco a Teramo. per la verità questo scenario al momento risulta essere abbastanza remoto, soprattutto alla luce del ritiro della disponibilità a candidarsi dell’avvocato Lucio Del Paggio, che ha lasciato la Lega locale con un pugno di mosche in mano. E che alla fine Giandonato Morra sia il candidato favorito a rivestire il ruolo di unico portabandiera del centrodestra anche a Teramo, lo fa sospettare l’indiscrezione che vuole i referenti della Lega nazionale, nel caso specifico i referenti delegati da Salvini al tavolo nazionale, essere all’oscuro della rinuncia del ‘loro’ candidato. Ecco allora che la Lega ha approfittato per prendere tempo e aggiornare seduta e valutazione alle prossime ore, al più tardi a giovedì, quando Teramo potrebbe avere il candidato unitario del centrodestra o, al peggio, Morra alfiere di Fratelli d’Italia, Forza Italia e liste civiche gattiane e dall’altro laro Lega con le civiche restanti (dalmate e rudyane), anche se sulla tenuta di queste ultime in una posizione defilata con Salvini è ancora tutta da verificare e certificare.
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