TERAMO – (jacopodifrancesco) Dopo una settimana d’attesa, la parola torna al parquet: palla a due alle 18 di domani al PalaScapriano, Teramo e Campli si giocano un posto nei playoff, una per dare un senso alla stagione, l’altra per dare un’altra conferma di saper rinascere dalle sue ceneri. Dopo un campionato irto d’insidie per entrambe, tutto si deciderà in quaranta minuti nei quali si spera di vedere al PalaSka un’atmosfera d’altri tempi; all’andata fu un trionfo per i farnesi, che vincendo 94-72 causarono a dicembre il primo screzio stagionale tra Bianchi e la dirigenza aprutina. Fu una gara combattuta per i primi 15 minuti, poi il pathos camplese unito a grandi percentuali dall’arco ebbe la meglio su una Teramo che perse improvvisamente la bussola del piano partita su entrambi i lati del campo.
Dopo un girone, le due compagini sono di nuovo appaiate in classifica, trovandosi a giocare una simil-finale dai vari significati: di questo ed altro, ha parlato coach Massimo Gramenzi: «La settimana è stata tranquilla – ha aperto – in infermeria è rimasto solo Milojevic e non penso sarà disponibile, mentre Lagioia è stato fermo stamattina per precauzione. Raggiungere i playoff – ha proseguito – sarebbe una gioia enorme perché fatto nella mia città; del derby invece ho bei ricordi da tifoso, anche di quando allenava mio cugino Franco; ora però serve lucidità per il campo, trasmettere tranquillità ai ragazzi, sperando di rivedere il palazzetto come nei fasti del passato».
Quanto al futuro prossimo e agli aspetti tattici, si esprime così: «Anche senza playoff per me il bilancio resterebbe positivo, stiamo lottando con una squadra che l’anno scorso è arrivata in finale e ci siamo messi dietro società che hanno speso molto più di noi; tornando la campo, abbiamo rivisto la partita d’andata, stimolando i ragazzi a metterci più agonismo, a saper rispondere a certi atteggiamenti».
«Loro – ha chiuso – sono una squadra molto fisica, pericolosa in penetrazione e dal post, riuscendo ad essere efficaci anche a rimbalzo, affronteremo un vecchio marpione del Gioco, ma abbiamo la giusta carica».
Dall’altra parte c’è il pensiero, mai banale, di coach Piero Millina: «All’andata fu una partita strana – ha esordito – cominciarono meglio loro ma finimmo meglio noi. Tuttavia sarà molto diverso, loro non avevano Milojevic e hanno sostituito Cicognani con Osmatescu, mentre noi abbiamo perso vari giocatori, tra cui Petrucci che all’andata scavò il solco decisivo».
Si è parlato poi del bilancio stagionale: «Sono qui da qualche anno, ed esserci salvati senza playout è il successo più grande, anche più della finale dell’anno scorso contro Montegranaro. Abbiamo avuto i nostri problemi, tra cessioni e infortuni, ma siamo qui a giocarci i playoff con una squadra giovane, da verificare e far crescere». Quanto al derby, questa la sua idea: «Non ho sensazioni diverse da qualsiasi altra partita, anche dopo aver vissuto nelle giovanili il derby di Bologna, penso solo ai playoff. Guardare giocare Teramo mi ricorda un incantatore di serpenti, se ascolteremo il loro piffero si metterà male: dovremo portarli su un altro terreno – ha spiegato – non facendogli trovare ritmo da tre; abbiamo Cantagalli (infortunio alla caviglia contro Matera, ndr) e Di Carlo acciaccati, ma saranno arruolabili entrambi. Quanto all’ambiente – ha chiuso – spero in un tifo vero e corretto come all’andata, ma non faccio previsioni sulla trasferta perché ho imparato che il tifo farnese è imprevedibile: abbiamo chi c’è sempre e non si comporta come fosse a teatro, per il resto si è capaci di tutto e niente, potrebbero essere in 600 come in 50. Anche se non so cosa si possa chiedere di più a questa società e a questa squadra».