TERAMO – Le prossime elezioni amministrative a Teramo stanno elettrizzando la città, in attesa della data fatidica del 12 maggio quando alle ore 12 scadrà il termine per la presentazione delle liste. Non c’è soltanto il gran numero di candidati sindaco (otto, uno in più di quelli in corsa nel 2014) e di conseguenza anche il corposo schieramento di candidati (32 nominativi per ciascuna delle probabili 15 liste), ma anche il proliferare di gruppi e dei simboli. Se il consiglio comunale insediatosi nel giugno 2014 e poi sciolto lo scorso 8 gennaio, fosse ancora in carica i consiglieri in aula oggi rappresenterebbero due gruppo in più rispetto a quattro anni prima, ovvero 12.
I gruppi più frammentati sono quelli dell’ex Nuovo Centro Destra e del Partito Democratico. Da quest’ultimo, che aveva vissuto già l’abbandono dell’allora candidata sindaco Manola Di Pasquale (giunta a sfiorare l’elezione nel ballottaggio) è nato in corso d’opera il gruppo di Insieme Possiamo, riunito nell’estate scorsa da Gianguido D’Alberto, con la partecipazione di Ilaria De Sanctis e Francesca Chiara Di Timoteo. Ma la diaspora dagli effetti più consistenti, soprattutto per il carico di voti che porta con sè, è quello dell’ex Nuovo Centro Destra. Il gruppo consiliare, che faceva riferimento all’onorevole Paolo Tancredi, subì già una emorragia di rappresentanti con l’uscita dapprima di Raimondo Micheli (passato a fratelli d’Italia) e poi di Alberto Covelli (confluito nell’esperienza di Teramo Soprattutto di Alfonso Dodo Di Sabatino Martina e oggi candidato sindaco). Oggi, nello scenario delle nuove coalizioni in riposizionamento verso le elezioni, il candidato sindaco Giandonato Morra accoglie nella sua squadra a sostegno quei candidati dell’ex Ncd che non hanno seguito la scelta dei vertici (vedi Paolo Tancredi e Giorgio D’Ignazio neo assessore regionale) di passare al centrosinistra e di appoggiare in questa tornata la lista di Giovanni Cavallari: Mario Cozzi, ex assessore nelle ultime due consiliature, Pasquale Tiberii e Luca Corona saranno ancora nel centrodestra. E si tratta di candidati dal peso specifico significativo. Cozzi in particolare, alle amministrative del 2014 fu il secondo dei votati, dieto a Rudy Di Stefano, con 749 voti (da solo ‘contò’ il 2,14%). Tiberii e Corona ottnnero oltre 300 preferenze ciascuno. Per loro tre restano da sciogliere i nodi delle liste di schieramento: Tiberii sarà di sicuro in quella di Fratelli d’Italia, Corona nella civica ‘Oltre’ che fa riferimento a Federico Agostinelli, mentre per Cozzi non si esclude un inserimento in quella della Lega.