TERAMO – «Il centrodestra teramano è tutto qui e c’è anche di più perchè con noi corre anche il Popolo della Famiglia». Ha parlato poco alla presentazione del candidato sindaco Giandonato Morra, il vicepresidente del consiglio regionale Paolo Gatti, forzista e referente della lista civica Futuro In, ma i suoi riferimenti sono stati chiari, volendo dimostrare di essere già in piena campagna elettorale. «Morra lo abbiamo scelto perchè è il rinnovamento competente – ha detto Gatti -. Questa città ha bisogno di rinnovamento, siamo stati capaci di autorigenerarci rispetto agli ultimi anni che non sono andati come dovevano andare, abbiamo scelto il rinnovamento, ma competente. E Giandonato incarna esattamente, non a giudizio mio ma dei teramani, questo percorso. Questo significa che abbiamo messo in campo persone che hanno avuto già esperienza e che si sottopongono di nuovo al giudizio dei teramani perchè non hanno demeritato e poi tantissime persone nuove». E’ questa la miscela, secondo Gatti, che fa di questa coalizione quella del rinnovamento competente.
Civile, serena, educata e di confronto su temi e programmi: sarà così la campagna elettorale che indica Gatti al centrodestra. Laddove non sarà così per gli altri, questo assegnerà già una prima differenza con il resto dei competitor.
«La città è depressa – ammette Gatti – e dunque il primo punto su cui ci siamo confrontati è restituire positività e fiducia alla gente, ricominciare a credere nella nostra comunità e nella nostra gente. Ricostruire una coesione sociale che si è persa negli ultimi mesi e non solo per il terremoto».
Entusiasmo, orgoglio di quelli che vanno in consiglio comunale, compattezza, spirito di squadra: sono le ‘doti’ – dice il leader di Futuro In -, che serviranno per affrontare le priorità individuate dalla coalizione e che sono «certamente la ricostruzione, certamente le scuole, le manutenzioni che da tempo non vengono fatte o che non è stato possibile fare, ce lo diciamo tutti che Teramo è diventata la città delle buche: queste sono le cose che noi dobbiamo aggredire. Noi non scriveremo il libro dei sogni da 240 pagine che non sarà realizzabile, vogliamo la città più bella, più pulita, ordinata, più intelligente, più simpatica, il diritto alla felicità e poi deludiamo i cittadini…».
«La nostra ambizione? – ha concluso Gatti -: dire poche cose, chiare, come si fanno, con quali risorse, e io credo che i cittadini apprezzeranno questo nostro programma, che ritengo essere il più solido e di gran lunga il più affidabile, che cittadini sceglieranno il 10 giugno».