TERAMO – Appena l’altro giorno si era tolta un’altra delle sue tante soddisfazioni nel mondo del calcio, portando a una salvezza che sa di miracolo il Mutignano, dimostrando tutta la sua perizia e la sue capacità di fare gruppo ed esaltare le doti di singoli. Aveva un carisma che quando faveva il calciatore molti avevano intuito, Mirko Mazzagatti. Il destino ha voluto strapparlo alla sua famiglia, tragicamente sconvolta dalla sua morte improvvisa. Mirko avrebbe compiuto 50 anni il prossimo 30 luglio, ma un infarto lo ha strappato agli affetti e alla vita mentre si trovava a Torninparte, all’Aquila, assieme ai suoi cari. E’ stato disperato il soccorso del 118 dell’Aquila: l’eliambulanza lo ha trasferito all’ospedale San Salvatore ma è stato tutto inutile.
A dispetto del suo modo di essere fuori dal campo, lo chiamavano il sergente di ferro nello spoglatoio, per il suo carattere deciso che puntava al sodo. Mazzagatti si era costrutito una ottima fama da tecnico, grazie ai risultati ottenuti tra Mosciano, Sant’Egidio e Morro d’Oro. Nel suo lavoro determinante era stato anche il rapporto con un altro grande ex Teramo, Roberto Cappellacci, di cui Mirko aveva accompgnato le fortune, rivestendone il ruolo di allenatore in seconda.
Proprio questa accoppiata nel Teramo delle stagioni dal 2011 al 2013 rinverdì i fasti e i ricordi della squadra biancorossa che fu protagonista delle annate di metà anni ’80 quando Mazzagatti assieme a Cappellacci e i vari Collevecchio, Pierleoni, Barboni, Cossaro e Bucciarelli erano protagonisti del Teramo di Rumignani prima e dei vari Bruno e Di Giacomo poi. Stagioni che restano nella storia dell calcio cittadino, coesì come Mirko Mazzagatti resterà nel ricordo e nell’affetto della tifoseria locale e dei tanti amici che lo adoravano nella frazione di San Nicolò, oggi basita per questa tragedia.