TERAMO – Riconnettere le frazioni al nucleo urbano, ripensandone lo sviluppo e mettendo in campo anche una nuova progettualità di trasporto pubblico. Secondo Gianguido D’Alberto, queste realtà del territorio, terreno diricerca di voti durante la campagna elettorale, vengono sistematicamente dimenticate nel prosieguo della vita amministrativa: «Occorre tornare a considerarle parte integrante del nucleo territoriale e dotarle di nuovi servizi sociali e amministrativi, di luoghi istituzionali e civili di socialità e interlocuzione – dice il candidato sindaco di Insieme Possiamo -. Occorre avere una visione d’assieme del territorio comunale la cui ampiezza ed eterogeneità costituiscono un elemento di ricchezza ambientale ed economica».
E tra le frazioni più penalizzate, a San Nicolò, la più popolosa, è diventata icona del degrado la scuola media Cartlo Fbbo, abbandonata da 9 anni, «e che rappresenta un vero e proprio sfregio al territorio, le cui proposte di recupero portate dai banchi dell’opposizione sono sempre state ignorate dalle precedenti amministrazioni».
«E’ una vergogna che a causa della totale inerzia delle amministrazioni di centrodestra e dell’assoluta noncuranza verso un edificio strategico per la frazione di San Nicolò il Comune abbia perso i relativi finanziamenti – sottolinea D’Alberto – Per la sua riqualificazione erano infatti disponibili 550mila euro, che sono sfumati a causa del mancato avvio dei lavori che, dopo una serie di proroghe concesse dalla Regione, sarebbero dovuti partire nel 2013. Oggi, a distanza di 9 anni dalla sua chiusura, l’ex edificio scolastico continua a versare in una situazione di totale degrado, con numerosi rischi igienico-sanitari».
Il recupero della Carlo Febbo e dell’intera area circostante rappresenta una delle priorità per San Nicolò e questo nell’ottica di una più generale riqualificazione complessiva della frazione: «Sarà inserito nel piano triennale delle opere pubbliche – assicura il candidato sindaco –: lavoreremo fin da subito per sbloccare e completare la relativa progettazione ed intercettare un finanziamento superiore a quello di 550mila euro che era stato concesso al Comune, e condivideremo con la frazione ogni scelta sul futuro di quei locali». Al suo interno potrebbero essere ospitati servizi comunali, un centro di aggregazione per giovani, una sala polivalente, una biblioteca e spazi per le associazioni. Ma non solo: «Va inoltre riqualificata e valorizzata l’area del campetto antistante l’edificio – conclude D’Alberto –, destinandola ad area verde pubblica attrezzata per bambini e famiglie», che andrebbe a colmare una lacuna logistica nella frazione, che manca di uno spazio adibito al gioco e al tempo libero.