TERAMO – Il passaggio-spot sulle nuove assunzioni all’Istituto zooprofilattico, su iniziativa del presidente del Consiglio di ammnistrazione dell’Izs, Manola Di Pasquale, in aperta violazione della normativa sulla par condicio in campagna elettorale, non smette di alimentare polemiche. Dopo la reprimenda del candidato sindaco Giandonato Morra «sull’atteggiamento poco istituzionale» tenuto dall’esponente del Pd, arriva anche la bacchettata del sindacato indipendente Fsi-Usae. Critiche significative, ancor più per il fatto che tre degli esponenti sindacali sono schierati in Teramo 3.0, lista civica in coalizione con il Pd nel centrosinistra elettorale di D’Alberto. Invitando i politici a «non strumentalizzare il lavoro e la professionalità di dipendenti e collaboratori per operazioni di bassa politica legate all’attuale tornata elettorale», l’organizzazione sindacale ricorda che Manola Di Pasquale non è il presidente dell’Izs, ma del suo Cda, ovvero di «un organo di controllo esterno, che ha compiti di indirizzo, coordinamento e verifica delle attività dell’Istituto». .
«La valorizzazione del personale dipendente – scrivono i sindacalisti Foschi, Martella, Natalini e Laguardia, riprendendo l’argomento citato dal presidente del Cda -, è obbligo contrattuale che non deriva da progressioni di carriera, ma le determina nell’attuale contesto Normativo e, per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari, avverrà sicuramente nel pieno rispetto dei requisiti a tal fine richiesti e dopo attenta discussione che verrà sollecitata dai Sindacati sulla citata Dotazione Organica e il fabbisogno occupazionale, visto che di Dirigenti trabocca l’Istituto Zooprofilattico (come pure trabocca di figure anomale e inesistenti). I problemi tecnici non hanno soluzione politica che rimane solo come chiacchiera gratuita: sono problematiche interne che vanno cautamente discusse e non politicamente ed incautamente pubblicizzate».
Uno degli aspetti che più ha ‘irritato’ il sindacato, è stato il riferimento della Di Pasquale all’aumento contrattuale: «Parlare della vergogna di un adeguamento contrattuale ridicolo dopo un decennio di blocco dei rinnovi e dei ridicoli benefici economici derivanti, e presentarlo, insieme al pagamento delle produttività 2017, come successo amministrativo – concludono nella nota i sindacalisti Fsi-Usae -, dimostra come sia giusto lasciare questi discorsi ai protagonisti del settore che vivono quotidianamente tali problematiche e sarebbe opportuno trovare altra mossa politica per riscuotere consensi».