TERAMO – Partirà dal mese di settembre il giro di vite contro il gioco d’azzardo nei pubblici esercizi di Teramo, quando scadrà il termine per le richieste di rinnovo delle autorizzazioni comunali quinquennali. E’ già in vigore infatti il nuovo regolamento comunale che recepisce le norme volute dalla Regione, in particolare quelle sulle distanze delle apparecchiature che distribuiscono denaro (come slot machine e VLT) dai centri sensibili. Il Comune sta scrivendo in questi giorni ai titolari degli esercizi pubblici cittadini ricordando che entro il 22 settembre andrà presentata la nuova richiesta (molte delle autorizzazionmi in vigore scadono il prossimo 21 novembre) con le nuove prescrizioni: «Anche in questo caso – ricordano il sindaco Gianguido D’Alberto e l’asesore Antonio Filipponi – teniamo fede ad un impegno assunto nel programma elettorale. Siamo consapevoli della pericolosità di tale fenomeno e riteniamo imprescindibile intervenire per arginarlo. Non siamo mossi da impulsi punitivi nei confronti di chi gestisce sale con tali apparecchi ma abbiamo l’obbligo morale e civico di tutelare chi diventa vittima del gioco d’azzardo. Riteniamo che la famiglia sia il fondamento della società e sappiamo che la ludopatia mina alla base i rapporti e la serenità familiare. I dati, poi, confermano che l’impatto sociale di tale fenomeno, è così rilevante da non poterci lasciare indifferenti, perché l’azione politica è innanzitutto la ricerca del benessere individuale e sociale». Nuove regolare dunque: l’autorizzazione non verrà più rilasciata se l’esercizio pubblico con le slot è ad una distanza inferiore di 300 metri da scuole di ogni ordine e grado, ospedali e strutture sanitarie, i centri di aggregazione giovanile o di anziani, impianti sportivi, caserme, chiese e cimiteri.
Sempre nella stessa lettera, il Comune fa sapere che l’ufficio ha effettuato la verifica degli esercizi autorizzati ad esercitare l’attività e di altri esercizi dove sono installati gli apparecchi da gioco e si ricorda che l’assenza dell’autorizzazione comunale e il mancato rispetto delle nuove prescrizioni comporteranno l’applicazione delle sanzioni pecuniarie con conseguente chiusura della sala da gioco o la cessazione del funzionamento delle aparecchiature. L’’Abruzzo detiene la maglia nera nella classifica delle regioni italiane dove si pratica il gioco d’azzardo con tali apparecchi. In base all’importo pro capite destinato al gioco d’azzardo, nelle prime 10 posizioni ci sono ben tre province abruzzesi: Teramo e Pescara sono addirittura al secondo e terzo posto, dietro Prato (prima con 3.796 euro) rispettivamente con 2.472 e 2.429 euro. Al decimo c’è la provincia dell’Aquila con 2.204. La provincia dell’Aquila detiene un altro triste primato, quello del numero di slot machine per numero di abitanti.