TERAMO – E’ stata presentata questa mattina, nella sala consiliare della Provincia di Teramo, la campagna di comunicazione sociale per promuovere i servizi contro la violenza di genere. Un posto sicuro, questo il tema e il messaggio della campagna realizzata in collaborazione con il regista teramano Marco Cassini e grazie al finanziamento della Fondazione Tercas.
L’iniziativa è stata presentata dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino; la consigliera delegata alle Pari Opportunità, Federica Vasanella; dalla presidente della Fondazione Tercas, Enrica Salvatore; dalla responsabile dei servizi provinciali antiviolenza, Annapaola Di Dalmazio. Alla presentazione sono intervenuti gli attori della Rete Provinciale Antiviolenza voluta dalla Prefettura di Teramo e dal Tribunale di Teramo, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia, Tania Bonnici Castelli, le rappresentanti delle Cpo di numerosi Comuni.
La campagna prevede un cortometraggio in due versioni (pensato quindi per essere diffuso attraverso media tradizionali e i social) che racconta la storia di una donna dalla violenza alla rinascita; materiale informativo con layout coordinato tratto dal girato di scena. Il “posto sicuro” è certamente il Centro antiviolenza La Fenice così come lo è Casa Maya ma il messaggio forte è quello delle istituzioni a fianco delle donne maltrattate: quindi una “rete” sicura cui affidarsi per “rinascere”.
MARCO CASSINI «Ci sono esperienze che ti emozionano e questa è una di quelle – ha detto il regista – anche per l’atmosfera e la sensibilità che mi hanno trasmesso tutti quelli che in Provincia lavorano attorno a questo tema. Lo abbiamo girato a Teramo, abbiamo contrapposto i luoghi degradati, metafora della violenza subita, a quelli bellissimi e solari della nostra terra che diventano il simbolo della rinascita. Anche l’attrice è teramana come la maggior parte dei collaboratori. Ho sempre creduto che nel nostro territorio si possa arrivare a fare cose di assoluta qualità, e questo spot è la dimostrazione che si, la nostra terra ha artisti fantastici».
In maniera coordinata, dai fotogrammi del video, sono state tratte le immagini utilizzate anche per il materiale cartaceo (locandine, brochure) che verrà distribuito in maniera mirata nei luoghi dove è più facile “intercettare” situazioni di bisogno (ad esempio ambulatori medici e farmacie, servizi ospedalieri). Il video sarà messo a disposizione di tutti i Comuni ne faranno richiesta per essere diffuso attraverso i loro strumenti di informazione (siti e social) e a tutti i soggetti della rete antiviolenza. La campagna è stata realizzata grazie al contributo finanziario della Fondazione Tercas: il progetto è stato presentato e valutato positivamente nell’ambito del bando riservato alle azioni sociali.
Uno dei quattro assi portanti del nuovo Piano nazionale contro la violenza di genere è la prevenzione e le azioni di informazione, sensibilizzazione e comunicazione sono le leve strategiche che consentono di sensibilizzare l’opinione pubblica, di modificare i comportamenti, di aumentare il livello della percezione di rischio. Altro pilastro, oltre al ruolo fondamentale di Università e scuola, è quello della formazione degli operatori del settore pubblico e del privato sociale su fenomenologia, intercettazione, emersione, presa in carico, valutazione e gestione dei casi di violenza contro le donne inclusi quelli che riguardano le donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo. «Ma, a monte di tutto questo, devono esserci i servizi: di ascolto, accoglienza, supporto, affiancamento giuridico e psicologico in tutto il percorso, sempre doloroso e difficile, che consente alle donne di uscire dalla spirale di violenza.
IL PRESIDENTE DI SABATINO Servizi, come Casa Maia e il Centro antiviolenza La Fenice, che dovrebbero entrare di diritto fra quelli “essenziali” della rete socio-assistenziale pubblica” ha sottolineato il presidente Renzo Di Sabatino ringraziando Marco Cassini per la “preziosa collaborazione».
ENRICA SALVATORE L’impegno della Fondazione Tercas sul tema dell’antiviolenza ha radici lontane, come ha ricordato Enrica Salvatore: «Eravamo anche in uno dei primi progetti dell’associazione On The Road, tocchiamo con viva sensibilità il dolore e le problematiche del fenomeno della violenza e siamo consapevoli di quanto lavoro c’è da fare sul territorio».