TERAMO – Mentre è cominciato il trasloco veloce degli uffici comunali del Quinto settore, il sindaco di Teramo ha firmato l’ordinanza con cui prende atto dell’esito del sopralluogo dei tecnici della Protezione Civile e ordina lo sgombero dell’intero Palazzo ex Pompetti che insiste sugli storici portici di Fumo. Già ieri, e continuerà anche nella giornata di oggi, è cominciata la notifica dell’ordinanza a tutti i proprietari ed inquilini dei diversi locali, studi professionali, appartamenti ospitati nel Palazzo. Tutti hanno al massimo due settimane per lasciare l’edificio mentre entra nel vivo la ‘trattativa’ per individuare la possibilità di salvaguardare almeno le attività commerciali ed impedire la chiusura dei locali dei portici. Nella ordinanza del sindaco D’Alberto non si fa riferimento alla messa in sicurezza dello stabile, bensì se ne ordina soltanto lo sgombero, così come non c’è alcun cenno all’eventuale transennamento delle vie circostanti se non addirittura alle loro chiusure. Sta di fatto che considerata la gravità e per superare la contraddizione di una limitazione dell’intervento al solo divieto di uso, nella serata di oggi è stata convocata una riunione di tutti i condomini, commercianti compresi, indetta dall’amministratore della parte privata, Antonello Lanzillotto, in cui si farà il punto della situazione. Saranno presenti anche tre tecnici, due incaricati dall’amministrazione comunale e uno dai privati: saranno loro, alla presenza anche dell’assessore ai Lavori Pubblici, Stefania Di Padova, a fornire le più corrette indicazioni per leventuale messa in sicurezza dell’edificio o, quantomeno, dei Portici di Fumo. Non è escluso che i lavori possano cominciare subito, già da domani, per evitare la chiusura anche solo momentanea dei negozi del pianterreno.
PIano piano anche la ricostruzione della vicenda comincia a delinearsi con maggior chiarezza. L’ordinanza infatti annulla la precedente con cui l’amministrazione Brucchi aveva ordinato lo sgombero soltanto di uno studio professionale, del Circolo Teramano e di un altro locale della parte privata di Palazzo Pompetti, già interessata da danni, categoria B, per il sisma dell’Aquila del 2009. Secondo la Protezione Civile non è possibile la coesistenza di due schede AeDes (parte pubblica e parte privata) di un edificio da considerare un corpo unico: per questo il sopralluogo discriminante è quello effettuato il 3 settembre scorso, in cui l’intero edificio è stato ritenuto di categoria E. Ecco la sintesi offerta dai tecnici nella relazione:
«L’edificio in essere è stato oggetto di una suddivisione in due parti equidistinte tra pubblico e privato con le relative schedature ed esiti. – In data 7 Gennaio 2017 veniva individuata la porzione cielo-terra relativa alla parte privata con esito di inagibilità parziale “C” e in data 4 febbraio 2017 veniva individuata la porzione cielo-terra relativa alla parte pubblica con esito di inagibilità temporanea “B”. – Dal sopralluogo effettuato in data 3 settembre 2018 si evince l’unicità dell’edificio e quindi si è redatta una scheda AeDES con esito di inagibilità “E”. – Si ravvisa comunque una disparità di danno tra la parte privata e la parte pubblica. – La porzione di edificio relativa al privato ha riportato danni gravi (D4 scheda AeDES) su murature e volte per gran parte dei piani 1° e 2°. – La porzione di edificio relativa al pubblico ha riportato danni medio-gravi (D2 scheda AeDES) su murature e volte in parte al piano 1° e danni leggeri (D1 scheda AeDEA) su alcune murature e volte del restante piano 1° e 2°. – Nelle porzioni di edificio non menzionate si rilevano danni leggeri (D1 scheda AeDES) o non si rilevano danni. – Sulla porzione pubblica sono stati eseguiti dei puntellamenti su tre archi del 2° livello».