TERAMO – "Ho disposto una verifica eccezionale dello stato delle autostrade A24 e A25 da parte dell’ufficio ispettivo territoriale competente, che ha sede a Roma, che già in questo momento, in queste ore, sta svolgendo controlli in loco e che entro metà ottobre fornirà indicazioni ulteriori". Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli rispondendo in Question Time alla Camera, sottolineando che "le questioni relative alla concessione dei tratti autostradali A24 e A25 rappresentano una delle più gravi eredità" ricevute dai Governi precedenti.
"Questa attività di verifica in loco per legge spetta ai concessionari ma nonostante ciò ho disposto in via straordinaria delle ispezioni dirette su un campione significativo dei 339 viadotti dei tratti in questione", ha detto Toninelli, aggiungendo che "sulla base di queste ispezioni segnaleremo al concessionario Strade dei Parchi, azienda della Toto Holding, la necessità di effettuare verifiche strutturali complete, fermo restando che sul concessionario incombe l’obbligo di adottare qualsiasi provvedimento" per garantire la sicurezza".
"Strade dei Parchi non sottoscrive un nuovo Piano economico finanziario dal 2013. Ciò significa che per la intera legislatura precedente i miei predecessori non sono riusciti a sanare una situazione che si trascina da troppo tempo e che ha prodotto l’insostenibile aumento del pedaggio del 12,89% all’inizio del 2018", ha detto Toninelli, ricordando che "nonostante l’estrema difficoltà di partenza e il contesto normativo e convenzionale del tutto sfavorevoli, dallo scorso primo ottobre questo aumento è stato sospeso grazie al lavoro di questo Ministero".
In riferimento alla verifica da parte dell’ufficio ispettivo territoriale competente, Toninelli ha precisato che "nel suddetto ufficio risulta presente un solo ingegnere e, più in generale, nei quattro uffici ispettivi territoriali nazionali il totale degli ingegneri ammonta a sole 12 unità a fronte di 5.886 km di rete in concessione". "Questa soluzione emergenziale è la conseguenza di un’incuria ventennale di un periodo di assenza dello Stato in questo ambito e per questa ragione il Ministero, come ho dichiarato ben prima della tragedia del Ponte Morandi, si occuperà – ha concluso – della revisione del sistema delle concessioni autostradali nel suo complesso, così da garantire un riequilibrio tra gli interessi privati dei gestori e quelli pubblici, primo tra tutti quello della sicurezza dei cittadini".