L'ultimo regalo del commissario: bollette Tari più care del 20%. D'Alberto: «La ridurremo con il meno produco, meno pago»

TERAMO – Il regalo, l’ultimo, del commissario straordinario Luigi Pizzi, sta arrivando in questi giorni nelle case dei teramani: la cartella della Tari 2018, la tassa comunale sui rifiuti, che pesa tanto. Contiene infatti somme gravate da un significativo aumento, circa il 20 per cento, soprattutto per le utenze domestiche. Un regalo poco gradito anche per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianguido D’Alberto, che ritiene gli aumenti inacettabili ma si trova a gestire la rabbia dei cittadini, alle prese con un costo aumentato e un servizio ogni giorno in discussione, al centro di una larga, imminente e necessaria rivisitazione. D’Alberto non condivide e nullla ha potuto perché ciò non accadesse e l’unica cosa su cui può impegnarsi è di apportare una riduzione nel prossimo bilancio.
«E’ il frutto di una gestione completamente inadeguata dei rapporti con la Teramo Ambiente negli ultimi 10 anni – dice il sindaco -, e alla conduzione stessa del “porta a porta” che ha costretto a mantenere alti i costi fissi a fronte di una efficienza progressivamente in calo, come denunciato più e più volte dagli stessi cittadini.  Prova di tutto questo, è il fatto che nel 2018 il costo complessivo del servizio risulta essere superiore ad 11,6 milioni di euro, proposti dalla TeAm e approvati dal Commissario, determinando un incremento sensibile rispetto all’anno precedente. A ciò si aggiunga la scelta, assolutamente non condivisibile, di scaricare il 60% di tale costo sulle utenze domestiche».
Quale soluzione? Attuare alcune decise azioni, come tra l’altro più volte dichiarato in campagna elettorale ed espresso nel programma col quale il sindaco si è presentato agli elettori: «Rivedere la gestione dei rapporti con la Teramo Ambiente, che devono essere informati al principio della corretta verifica delle azioni di una società partecipata – spiega D’Alberto -, rimodulare il servizio del “porta a porta”per abbattere i costi fissi (gestione), e i costi relativi al servizio stesso (raccolta e smaltimento)». Tale attività è stata già avviata dal Sindaco con iniziative dirette sia nei confronti della governance sia nella gestione delle attività della partecipata, ma soprattutto con la finalità di tornare a fare della TeAm, come di tutte le altre partecipate che gestiscono servizi primari e, come più volte ripetuto, non azienda a servizio della politica, ma società a servizio del cittadino.
Il sindaco ha concluso impegnandosi per ottimizzare il servizio «riducendo i costi, per riequilibrare l’incremento ora a carico delle famiglie; obiettivo sarà la riduzione della Tari nell’ottica del principio “meno produco rifiuti, meno pago” con l’applicazione della tariffa puntuale. Lo stesso servizio “porta a porta” andrà rimodulato e ottimizzato, al fine di renderlo più efficiente».