TERAMO – Ha vissuto una esperienza drammatica il giovane pakistano che ieri mattina, attorno alle 12.30, si è trovato quasi accerchiato da un gruppetto di genitori inferociti in piazza Martiri della Libertà, in pieno mercato. Lo accusavano di aver scattato fotografie ai bambini che numerosi, affollano la zona attorno al sagrato della Cattedrale, dove giocano in libertà. Il tam-tam che ha richiamato la folla è partito dall’aggressione verbale all’extracomunitario da parte di un papà che, sbirciando sul telefonino che il giovane impugnava come se stesse fotografando, deve aver notato che i soggetti inquadrati erano proprio i bambini. E’ stato un susseguirsi di tensioni, con il giovane strattonato nel suo tentativo di allontanarsi dalla piazza, mentre assentiva con un cenno della testa alle invettive del genitore. Qualcuno ha chiesto l’intervento dei carabinieri, mentre è stato l’avvocato teramano Alberto Covelli, e soltanto lui di un discreto numero di presenti, a prendere l’iniziativa di provare a calmare l’esagitato genitore e proteggere il giovane straniero da peggiori conseguenze in attesa dell’arrivo della pattuglia del radiomobile. I militari hanno controllato il pakistano e lo hanno accompagnato in caserma per chiarire l’accaduto: è stato identificato e ha ammesso che stava usando il telefonino ma non per fotografare bensì per una videochiamata con un connazionale e stava inquadrando la piazza. Gli uomini diretti dal tenente colonnello Riziero Asci hanno verificato la veridicità di quanto riferito dallo straniero: sul telefonino non c’erano fotografie di bambini.
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