TERAMO – La nuova realtà dell’Istituto zooprofilattico "Caporale" 4.0 spazia dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale per l’identificazione dell’immagine di un animale, al monitoraggio della diffusione dei vettori di malattie trasmissibili all’uomo o, come successo nel caso del Campylobacter responsabile dell’intossicazione di due centinaia di bambini nelle scuole di Pescara, di rintracciare la fonte di contaminazione attraverso la biologia molecolare. Progettazione, dunque, di ricerca, di formazione, di servizio: una capacità che ha ‘prodotto’, nel 2018, 7 milioni di euro sui circa 35 dell’intero bilancio, e che alimenta sì un sistema di precariato con 140-150 contratti di collaborazione coordinata e continuativa ma che, «volendo vedere il bicchiere mezzo pieno – come ha sottolineato il direttore generale Mauro Mattioli – dà lavoro, un lavoro che fa crescere ed è stimolante». Edilizia, poi: la nuova sede ‘a cinque dita’ di Colleatterrato pensata nei primi anni 2000, non rientra più nelle capacità economiche dell’Izs che ha ‘spezzettato’ grazie al Masterplan le sue nuove esigenze, dividendole tra Campo Boario e Colleatterrato Alto, traducendo in laboratori, stabulari, camere stagne e nuovi spazi, qualcosa come circa 35 milioni di euro.
DATACENTER NELL’EX MERCATO Con questi presupposti diventa riconducibile a ‘chiacchiera da bar’ la polemica sorta sulla cessione dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo di Campo Boario. I progetti di sviluppo dell’Istituto vincolano alla proprietà della zona oggi in disuso e per anni all’abbandono, un avveniristico Datacenter e la futura sede di uno dei Ced più sviluppati tra gli enti di questa tipologia, forte soltanto esso di circa 70 dipendenti. Sarà questo il cuore pulsante del ‘Caporale’, laddove si trattano i sistemi informativi che sono il nucleo centrale della progettazione e della forza sul mercato dell’istituto teramano. Tradotto in denaro: 9 milioni di euro di entrate all’anno.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE Il futuro della ricerca in casa Izs è legata ai sistemi informativi. Sulla strada delle anagrafi, spianata dalle intuizioni dell’allora direttore Enzo Caporale, «l’ente sta sperimentando in collaborazione con il Dipartimento di intelligenza artificiale dell’Università di Modena, la possibilità di mostrare tutte le informazioni relative a proprietario, residenza, storia produttiva e sanitaria di un animale, attraverso uno smartphone, un computer o una macchina fotografica che possono ‘vedere’ un animale – ha spiegato Mattioli -». Gli sviluppi sono molteplici: evitare scambi di identità, le frodi o i furti, facilitare il riconoscimento durante i trasporti, distinguere l’appartenenza ad una razza per la corretta iscrizione in banca dati nazionale, maggiore garanzia per il benessere animale, mentre nel comparto sanitario questo permette di controllare le malattie infettive, rafforzare il controllo sull’impiego di sostanze nocive, pianificazione nelle strategie di sviluppo agricolo.
RICETTA ELETTRONICA. Su questi presupposti, il ministero della Salute ha affidato all’Istituto la strutturazione della piattaforma informativa per l’applicazione della ricetta elettonica a tutte le attività di sanità pubblica veterinaria, che grande affidabilità concede anche alla lotta dell’antibiotico resistenza e al corretto uso del farmaco in veterinaria.
IZS INTERNAZIONALE. I sistemi informativi sono cavallo di battagiia dunque potente dell’Izs. Mattioli ha definito ‘campagna d’Africa’, il progetto di espansione teramano nel continente nero che ha portato l’Izs ad impiantare il sistema, già operativo in 11 Paesi, anche i n 5 laboratori regionali della Tanzania, in Uganda e in Kenya. Si chiama Silabfa e nel 2019 è prevista l’estensione in Costa d’Avorio.
PRECARI La progettualità fa rima con precarietà. E’ un vecchio problema dell’Istituto che lega al tempo determinato la capacità di produrre progetti vincenti sul mercato della ricerca. Mattioli si è detto «speranzoso che i 150 contrattisti annuali, almeno nel breve e medio periodo possano avvalersi di un sistema meno precario di accesso all’Istituto, se verranno attivati tutti i decreti attuativi per la ‘piramide della ricerca’».
EDILIZIA. I cantieri sono diventato una specie di seconda attività dell’Izs dal 2016. Punto di forza i progetti del Masterplan dove la realizzazione del laboratorio camera stagna a Colleatterrato è la fetta più grosso con i suoi 17 milioni di euro. Sono 25 le imprese che hanno risposto al bando con un progetto preliminare e attualmente in fase di valutazione tecnica. Tra lavori in corso e da definire, l’Istituto avrà ‘mosso’ oltre 27 milioni e mezzo di euro, ai quali devono essere aggiunti i 12 ‘da finalizzare’ per realizzare il Datacenter nell’ex mercato ortofrutticolo e gli 8 realizzati dall’approvazione dei bilanci degli anni passati. Un bel gruzzolo, non c’è che dire.
L’ULTIMA DI MATTIOLI. Quella di ieri è stata l’ultima conferenza stampa del direttore generale Mauro Mattioli sulla poltrona di direttore generale, dopo 3 anni. Per il ‘combinato disposto’ della raggiunta età di 65 anni e della difficile conferma d’intesa tra le regioni Abruzzo e Molise (dopo il no alla proroga dei vertici molisani), dal 10 gennaio l’Izs resterà senza direttore generale. Al suo posto assumerà l’incarico secondo statuto il direttore sanitario Nicola D’Alterio, in attesa del bando che individui il nuovo diggì.