TERAMO – Cresce l’attenzione, e con essa anche la tensione, sulle imminenti elezioni per il rinnovo del consiglio dell’orine degli avvocati di Teramo. A giudicare dalla decisione di sorteggiare a porte chiuse i componenti della commissione elettorale che dovrà decidere sulla candidabilità di chi si propone per la gestione dell’organismo forense, il livello di conflittualità è già abbastanza alto, a distanza di 10 giorni dalle elezioni. Nella corsa al rinnovo quadriennale ci sono quattro competitor: il presidente uscente Guerino Ambrosini e gli sfidanti Fabrizio Acronzio, Nicola Rago e Fabio Mosca. Per la prima volta nella storia dell’ordine forense molti avvocati iscritti hanno manifestato la loro disponibilità a far parte della commissione elettorale, segnale che questa tornata elettorale è molto sentita. Tuttavia, la successiva richiesta inoltrata via pec al Consiglio di aprire il sorteggio al pubblico degli iscritti all’ordine, magari tenendolo nell’aula di Corte d’Assise ‘Falcone e Borsellino’, non è stata accolta. I componenti della Commissione elettorale sono 8: sono stati sorteggiati gli avvocati Sigmar Frattarelli, Federico Di Nicola, Antonio Dibitonto, Aldo Ambrogi, Gelsomina Marsilii, Giuseppe Olivieri, Francesco Paolo Foresta e Tommaso Navarra, questi ultimi due, come negli anni precedenti, nominati rispettivamente nei ruoli di vice e di presidente. A loro il delicato compito di valutare le 51 candidature totali, componenti delle tre liste e quattro aspiranti presidenti (uno di questi, Mosca, è anche unico rappresentante), anche alla luce della recente sentenza della Cassazione che stabilisce diversi criteri nella possibilità di presentare le candidature, rispetto a quanto statuito finora dal Consiglio nazionale forense e con i quali anche l’Ordine teramano dovrà fare i conti. Gli ‘ermellini’ hanno stabilito il principio della non eleggibilità per chiunque abbia già svolto due mandati consecutivi all’interno degli organismi decisionali forensi: Ma l’occhio vigile della Commissione sarà rivolto anche a quanto sancisce l’articolo 3 della legge 113 del 2017 – quella che reca disposizioni in materia di elezioni degli ordini circondariali degli avvocati -, quando fa riferimento alla “ricandidatura possibile quando sia trascorso un numero di anni uguale agli anni nei quali si è svolto il precedente mandato”, ovvero, nel caso di specie, non prima dei prossimi quattro anni. Saranno ritenute sentenza e norma abbastanza chiare nella loro interpretazione, come anche ribadito dal presidente uscente Ambrosini in una recente nota con cui sottolineava la non applicabilità della pronuncia giurisprudenziale al caso di Teramo e suo personale? La decisione spetterà alla Commissione, sia sulla candidabilità adesso che sulla eleggibilità dopo il voto. Lo sapremo tra qualche giorno: nell’uno e nell’altro caso sono possibili e prevedibili ricorsi. Intanto è nota la composizione della terza lista, quella che propone ala presidenza Nicola Rago: gli avvocati sono Daniele D’Ambrosio, Michele Artese, Angelita Calandra, Valeria De Berardis, Annalisa Caschera, Amelide Francia, Ciro Iaconi, Roberto Conte, Dario Strozzieri e Simona Piccioni.
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