Giorgio D'Ignazio attacca chi ha 'remato contro i Prati di Tivo': «I soldi c'erano perchè non sono stati spesi?»

TERAMO – In molti si sono chiesti dove volesse andare a parare, perfino gli amministratori come il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura e il sindaco di Pietracamela Michele Petraccia, abituati a ‘interpretazioni’ politiche dei fatti. La risposta però non c’è, perché lo show di Giorgio D’ignazio, in apertura di quella che doveva essere la giornata del relax dopo due settimane di alta tensione sulla vicenda Prati di Tivo, non ha soddisfatto la curiosità dei presenti sull’identità dei destinatari delle sua invettiva. 
«Facciamo aprire gli impianti e poi vi dirò io cosa non ha funzionato fino ad oggi perché le conosco tutte – ha esordito l’assessore regionale uscente al turismo -. Io spero che sia stata soltanto negligenza, mi auguro non malafede. Dico soltanto una cosa: se i soldi per Fano Adriano (200mila euro per gli impianti di Prato Selva, ndr) sono stati messi in bilancio nel 2014 e se nel gennaio 2019 ancora non si riescono a spendere, se ci sono i soldi per la posta di rientro dei Prati ma non c’è ancora un progetto, se ci sono per gli O’BellX ma ancora non ci sono gli O’BellX, se ci sono per i cannoni ma i cannoni ancora non ci sono, non può essere mia la responsabilità…».
D’ignazio se la prende con social e giornali, dove spesso sono comparse offese anche nei suoi confronti, fino a subire quella farsa di servizio di Striscia la Notizia, fuori tempo e fuori luogo, stimolata da inaffidabili ‘ganci’ locali. Ma anche con i giornalisti che, a conoscenza delle situazioni secondo l’ex assessore, non hanno difeso l’operato di chi stava lavorando a una soluzione. Ma con chi prendersela, allora? Con la Provincia? «Ma certo non con chi ci sta da due mesi – ha risposto riferendosi al presidente Di Bonaventura – e che si è visto arrivare Striscia…». Si schernisce però quando gli si fa notare che la Provincia prima di due mesi fa era governata dal presidente Renzo Di Sabatino che è del centrosinistra come è del centrosinistra anche D’Ignazio: «Se volete portarmi sul discorso della politica, io dico che la politica ha ben lavorato perché ha trovato i soldi. Punto, chiuso. La politica ha il compito di trovare i soldi, e Di Sabatino c’era quando si trovavano i soldi e li ha saputi trovare». Dunque? «Abbiamo detto che lo diremo, vedremo quali sono le responsabilità, punto». E ha assicurato che dopo le elezioni sarà ogni giorno ai Prati di Tivo per smascherare ciò che non ha funzionato, chi ha remato contro e chi ha provocato ritardi clamorosi, dove l’ultimo episodio clamoroso è stata l’inversione a U fatta in autostrada da un caposervizi trovato a Bardonecchia che stava arrivando ai Prati per assumere l’incarico. Di Bonaventura ha taciuto fino a quando ha commentato: «Diciamo che ci sono state alchimie particolari… ma a me che sono abituato al Crisi dove c’erano potentati contro cui dovevi combattere, questa cosa ha stimolato ancor più. Il colpevole chi è? Non fa nulla… oggi è iniziata un’altra era per i Prati di Tivo…»